Messaggi del sesto giro del mondo, luglio 2005

Messaggio di addio


Guru Pyare Sadh Sangat Ji, stimatissimo e amato sangat del mio grande Maestro,

questa povera anima seduta dinanzi a voi si prostra milioni e milioni di volte ai piedi di loto di Sawan Singh Maharaj, di Kirpal Singh Maharaj e del Satguru Ajaib Singh.
La pace si trova solo nel Naam e otteniamo il Naam solo dal perfetto Maestro. Quando seguiamo gli insegnamenti del Maestro e meditiamo in base alle sue istruzioni, Lui pone fine a tutte le nostre pene e dispiaceri – e recide il ciclo infinito delle nascite e morti. In tutte le forme e le specie di vita, nei vari corpi abbiamo ottenuto solamente sofferenza, confusione, preoccupazione e tormento. Nessuno ha mai conseguito alcuna felicità durevole girovagando nel ciclo delle nascite e morti né qualcuno vi riuscirà mai. Nessuno se n’è mai affrancato per conto suo. I Santi hanno la chiave della vera pace e libertà, la chiave del Naam e vengono nel mondo per la liberazione delle anime. Nel momento in cui entriamo nel rifugio e sotto la protezione di un Santo perfetto, e viviamo in accordo ai suoi insegnamenti e istruzioni, Lui pone fine al ciclo delle nascite e morti; conduce l’anima laddove può trovare vera pace e felicità. La vera emancipazione si ottiene solo ricevendo il dono della liberazione da un perfetto Maestro e in sua compagnia raggiungiamo il Piano imperituro.
Molti amati mi chiedono come riuscire a vivere bene e agevolmente nel mondo e nel contempo portare a termine il corso del Simran e della meditazione in base a quanto desidera il Maestro. Miei cari, non è difficile. Vi consiglio sempre alcune cose semplicissime, ma molto importanti; se praticate con accuratezza e sincerità, vi permetteranno di non fallire. Innanzi tutto, non dovremmo mai ferire il cuore di nessuno. Dio Onnipotente risiede in ogni cuore. Attraverso il Simran regolare e continuo possiamo incominciare a scorgerlo in ognuno e il nostro comportamento, i nostri sentimenti verso gli altri cambiano in meglio. Per giunta, dobbiamo imparare a perdonare i difetti minori e le manchevolezze altrui, di coloro con i quali conviviamo e ci rapportiamo tutti i giorni. Se qualcuno commette un errore o uno sbaglio, non dovremmo menzionarlo di fronte a lui bensì perdonarlo in silenzio. Se noi stessi commettiamo un errore, dovremmo chiedere perdono ed eliminarlo. Sant Ji diceva che una volta divenuti consapevoli di qualsiasi manchevolezza o errore, non dovremmo mai più ripeterli.
Inoltre, i Maestri affermano che non v’è nulla di male nel matrimonio; ma insistono di avere un’unica relazione per tutta la vita. Kirpal Maharaj Ji diceva che solo la morte, e nient’altro, dovrebbe separarci una volta che ci siamo uniti come marito e moglie. Quando la gente intraprende questo voto del matrimonio di fronte al Signore Onnipotente, deve rispettarlo per tutta la vita a dispetto di qualsiasi cosa. Se si spezza quel voto e i coniugi si separano intraprendendo nuove o inappropriate relazioni con altri, allora creano karma molto penosi che saranno assai dolorosi e gravosi nel momento in cui dovranno scontarli.
Il punto successivo è che non dovremmo mai trovare da ridire sul conto di nessuno né accondiscendere mai all’atteggiamento critico nei confronti di nessuno. Se troviamo da ridire sugli altri, troviamo da ridire su Dio Onnipotente dato che Lui risiede in tutti i cuori. Come possiamo ottenere il suo favore in quel modo? Guru Arjan Dev Ji Maharaj ha detto che ogni cosa accade nella sua volontà, nel suo gioco o in base ai suoi ordini. Un Santo dichiarò che qualunque cosa accada sul nostro cammino, è dovuta o ai nostri karma o a volte il Signore Onnipotente nella sua volontà vuole solo vedere qual è la condizione del nostro cuore; può creare eventi o circostanze per scoprirlo e per farlo conoscere anche a noi.
Una volta alcuni amati andarono dal Maestro per riferirgli che era oggetto di critiche. Rispose: “Lasciateli andare avanti, loro mi stanno dando qualcosa – non mi tolgono nulla. Se vogliono darmi il meglio di ogni cosa che Dio Onnipotente ha dato loro, perché dovrei impensierirmi, lasciamoli fare; non me ne preoccupo”.
Se avrete a cuore e terrete in considerazione i bisogni e i sentimenti altrui mantenendo fermo nella mente che siamo tutti diversi, allora riusciremo a scoprire qualcosa di bello e di dolce sul conto di ognuno. Un Mahatma ha detto che il modo migliore per essere a proprio agio, è di mettere a proprio agio gli altri. Vivete in amore e in armonia con tutti coloro che vi circondano seguendo questi principi e allora si schiuderà davanti a voi un modo più dolce, più semplice e più agevole di vivere, che vi sarà d’aiuto nel tentativo di fare più Simran e di meditare di più.
Kirpal Maharaj Ji diceva di non ferire nessuno per quanto possibile, ma di fare solo il bene tutt’intorno a voi. Disse che allora sarete in pace nell’intimo e diverrete un centro irraggiante la sua amorevole grazia ai tanti intorno a voi. Le preghiere di coloro ai quali avete fatto del bene, vi saranno di beneficio.
La meditazione sul Naam rappresenta la fragranza e l’essenza della vita. Tralasciate migliaia di lavori urgenti per meditare. Non procrastinate questo lavoro. Alzatevi alle tre del mattino. Apprestatevi a meditare con uno stato d’animo vigile e gioioso. Ognuno deve farlo. Mettete da parte le preoccupazioni, le paure, i desideri, le antipatie, le dispute e i dispiaceri. C’è qualcuno, a voi sconosciuto e impercettibile, che si preoccupa e si prende cura di voi. Fate del vostro meglio e lasciate il resto a Lui. Se imparerete a confidare in Lui, vi darà quel che è nel vostro miglior interesse. Le ricchezze e i lussi del mondo rimarranno qui. La meditazione sul Naam verrà con noi e costituirà un aiuto enorme e indispensabile nel viaggio alla Corte del Signore.
Uno deve lavorare con grande assiduità per progredire in meditazione. Deve fare numerosi sacrifici, solo allora riceve il premio della meditazione. Sant Ji diceva che chi diventa perfetto nel Simran e in meditazione in questa vita, ottiene il premio del massimo stato nella corte del Signore.
Una volta un illetterato andò in una città per fare delle compere e vide una coppia di colti seduti nel parco intenti a leggere un quotidiano. Pensò che qualora avesse imparato a leggere, anche lui si sarebbe seduto nel parco a distrarsi con i quotidiani. Notò che quelle persone colte portavano gli occhiali, dunque pensò che anche lui avrebbe dovuto metterli e forse sarebbe riuscito a leggere come loro. Andò a sedersi nel parco per leggere il giornale. Quelle persone colte stavano leggendo, ma notarono che teneva il giornale al contrario. Domandarono all’illetterato: “Ci vedi bene?”. Quella persona rispose: “O voi sciocchi, non vedete che porto gli occhiali, naturalmente vedo bene!”. Poi chiesero: “Riesci a leggere bene?”. In quei giorni le persone erano sempre veritiere; lui rispose: “No, non riesco a leggere, per questo porto gli occhiali. Pensavo che con gli occhiali anch’io sarei riuscito a leggere come i pandit”. I pandit dissero all’illetterato: “Caro amico, per leggere devi andare a scuola per tanti anni. Devi studiare giorno e notte. Devi leggere molti libri iniziando da quelli semplici per poi migliorare gradualmente. Uno non può riuscirci subito solamente indossando gli occhiali”.
Pertanto miei cari, per avere buon esito nel Simran e in meditazione Maharaj Kirpal Singh ha detto che dobbiamo sacrificare molto, dobbiamo lavorare ben duramente per molti anni di seguito, dobbiamo rimanere desti per numerosi notti, dobbiamo preservare i nostri cuori e le nostre vite pure e pulite, dobbiamo abbandonare i desideri per il mondo e piangere nella rimembranza del Beneamato. A quel punto c’è speranza che Lui possa apparire. Non si tratta solo di leggere un paio di libri, di partecipare a qualche Satsang e poi d’un tratto siamo perfetti. Miei cari, i veri Santi diventano esseri perfetti dopo parecchie vite di durissimo lavoro e di preparazione. Non si tratta di parlare. Sant Ji diceva che la meditazione richiede un’intera vita di duro lavoro e di sacrificio.
Non dovremmo mai dimenticare questa verità: il risultato conclusivo dei grandi sacrifici su questo sacro Sentiero, sulla meditazione del Naam è che alla fine avremo il darshan del vero, immortale, eterno, onnipotente Signore e saremo benedetti con il ritorno in sua compagnia alla nostra vera Casa. Tutti i Santi e i Mahatma hanno spiegato che non esiste altro modo – questo Sentiero e questa tecnica sono stati designati dal Signore Onnipotente stesso. Sant Ji diceva altresì che se dopo aver lavorato duramente e aver sacrificato così tanto, se riuscissimo a ottenere anche solo un breve sguardo fugace del Signore onnipotente, eterno, sarebbe un ottimo affare per noi.
Guru Ram Das Ji ha detto che ogniqualvolta si presentarono difficoltà e stenti nella sua vita, diventò molto felice poiché capiva che l’amato, compassionevole Maestro, Guru Amar Dev, stava pensando a lui e aveva permesso quelle prove solo per il suo miglioramento.
Piuttosto che diffamare gli altri, imparate a vedere la mano del Signore Onnipotente in qualunque cosa vi capiti. Noi stessi abbiamo contratto i karma e noi stessi dobbiamo liquidarli. Anche il Maestro ci aiuta. Li riduce alla grande, tuttavia ci rimane una piccola parte da pagare affinché possiamo imparare a prendere decisioni e a fare scelte migliori in futuro, il che ci permetterà di perfezionare le nostre vite e di accelerare il viaggio verso Casa.
Il Satsang ha un grande effetto su di noi. Abbandonate centinaia di lavori urgenti per partecipare al Satsang. Kirpal Maharaj Ji ha detto che il Satsang tinge il discepolo nel colore del Maestro. Anche Sant Ji diceva: “Abbiamo visto la grandezza unica del Satsang. Nel Satsang ci sono perle e diamanti che gli amati raggiungono lentamente, gradualmente, poco per volta. Il Satsang rimuove tutte le difficoltà ed è l’ancora di salvezza. Non si può misurare la grandezza del Satsang; partecipando al Satsang, uno rimane sempre prospero”.
Sant Ji diceva che “per coloro che meditano sul Naam, il ciclo delle nascite e morti ha fine. I benefici del Satsang – la compagnia della Verità – sono unici. Quella compagnia ci libera dall’oceano profondo della vita. Siamo grati milioni e milioni di volte per gli sguardi del Maestro”.
Adesso devo partire e ho con un unico desiderio… che tutti voi possiate realizzare, capire e stimare l’importanza dell’amore del Maestro, ben più grande di quello di migliaia di genitori messi insieme; prendetelo a cuore e innalzatevi nel suo amore a tal punto che tutti voi possiate unirvi con Lui. Quando ci incontreremo di nuovo, vorrei vedere più Naam, Simran e la Forma meravigliosa, unica, affascinante dell’amato Maestro risplendere sul vostro volto, nei vostri occhi e sulla vostra fronte. Questo è il profondo desiderio del mio amato Guru, Sant Ajaib Singh Ji, e prego che possa realizzarsi. Sentirete voi stessi felicità e andrà sicuramente a conquistare il suo favore.
Ho detto qualunque cosa il mio Maestro, il Satguru Ajaib Singh Ji, mi abbia ispirato. Per qualsiasi errore, riconoscibile o impercettibile, chiedo perdono al Maestro come pure allo stimato Sadh Sangat.
Sono solamente l’umile lustrascarpe di ognuno di voi, e il vostro servo e sevadar a tempo pieno senza ricompensa o stima di alcun tipo.

Sadhu Ram

 

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