"Meditazione e ritiro"

Kirpal Singh

Quando osservi con accuratezza con lo sguardo interiore, ripeti i cinque Nomi lentamente, non con la lingua fisica, con la gola o con il cuore, bensì con la lingua del pensiero, ossia mentalmente. Nel fare questo, non dovresti fare il lavoro di supervisore per verificare quanto si sia intorpidito il corpo fisico o quanto si siano ritirate le correnti sensorie. Il lavoro di ritiro delle correnti sensorie spetta al Maestro, non a te. Il tuo compito è unicamente di fissare lo sguardo interiore e di ripetere i cinque Nomi mentalmente senza pensare al loro significato, eccetera. Il Maestro farà il resto. Sedendo per mezz’ora in un’unica posizione, la visione interiore si aprirà con la grazia del Maestro, vedrai dischiudersi davanti la Via e l’attraverserai innalzandoti nell’Aldilà. “Rinascerai” come ti è stato spiegato al tempo dell’iniziazione. Il Maestro attende alla decima porta dietro gli occhi e chiunque rimanga in quel luogo, viene trascinato nell’intimo da lui dando inizio al suo progresso ulteriore nell’Aldilà; sta al Maestro innalzarti. Da parte tua devi solo sedere alla sua porta (con l’occhio interiore focalizzato al centro del buio) interamente e completamente. Quando le persone meditano, come appena menzionato, il Maestro le aiuta a sperimentare il ritiro delle correnti-spirito dal corpo fisico e si apre la visione interiore; vedono la Luce senza alcuna eccezione. Se focalizzi lo sguardo interiore sul Maestro, dolcemente al punto da dimenticare te stesso, Lui ti parlerà e incomincerai a capire quel che dice. Quando l’anima si ritira del tutto, il corpo fisico si sente come se fosse paralizzato. Non c’è nulla da temere, ad ogni modo, perché quando interrompi le pratiche spirituali, dirigi semplicemente l’attenzione al corpo fisico e le correnti sensorie scenderanno nel corpo riattivandolo. Allora puoi alzarti e procedere con i tuoi doveri mondani; non tentare di alzarti finché le correnti non si sono ristabilite nel corpo fisico. Finché le facoltà esteriori non sono bloccate, finché la mente non è controllata e l’intelletto calmato, un uomo non può avere alcuna esperienza della Via. Allorché l’anima si concentra nella sua sede dietro agli occhi attraverso la pratica regolare, tutto il corpo fisico sottostante s’intorpidisce e si dischiude la visione interiore per rivelare la luce interiore. Il formicolio e il dolore si sperimentano durante il processo di ritiro ogniqualvolta vi prestiamo attenzione. Se non farai altro che focalizzarti nella sede dell’anima dietro gli occhi (come spiegato prima) senza pensare al corpo o all’esterno e continuerai a guardare, in modo penetrante, nel buio tra le sopracciglia (secondo le istruzioni), ti ritirerai dal corpo fisico senza sentire alcun formicolio o dolore di alcun tipo. Mentre fai il Simran, non ascoltare affatto la Corrente Sonora poiché in tal caso il processo di ritiro rimane incompleto e uno non riesce, di conseguenza, a trascendere il corpo fisico. C’è cibo per l’affamato e acqua per l’assetato. Ringrazia l’Onnipotente che sei sul Sentiero.

Surat Shabd Yoga