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Surat Shabd Yoga
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 "Il sentiero attraverso i reami causali"

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D I S C U S S I O N E
n/a "Il sentiero attraverso i reami causali"
George Arnsby Jones


Quando l’aspirante ascende oltre Sahansdal Kanwal, i poteri negativi all’opera sotto il dominio di Kal sono al massimo della loro forza. Kal non può né distruggere né creare un’anima, tuttavia è in grado di trattenere le anime intrappolate nei reami causale, astrale e fisico. Imprigiona le anime degli esseri umani con le catene dei piaceri mondani e, allorché esse aspirano a ritornare alla propria vera casa, Kal raduna le proprie forze per impedire loro tale ascesa. In ogni caso, il Signore supremo dell’amore, Sat Purush, è la deità più elevata in assoluto nonché il creatore di tutti gli universi. Il mistico adepto perfetto è la sua incarnazione e può scortare in salvo l’anima attraverso le regioni di Kal.
Nei piani astrali più alti, immediatamente prima di raggiungere il vestibolo dei piani causali, l’aspirante si imbatte in donne e uomini inverosimilmente meravigliosi, i quali offrono allettamenti incredibili al fine di impedire all’anima l’ulteriore ascesa. Comunque, il potere protettivo dello Shabd del mistico adepto renderà invisibili all’aspirante tali esseri astrali seducenti. Nessun potere negativo di qualsiasi tipo può in ogni caso avvicinarsi alla radiazione dello Shabd che emana da un mistico adepto perfetto. Maulana Rumi ha parlato della grazia protettiva del mistico adepto: «O anima coraggiosa, aggrappati all’abito di colui che ben conosce i vari piani – il fisico, il mentale, il sovramentale e oltre – ed ha la capacità di rimanere al tuo fianco, come un vero amico, nella vita e nella morte, in questo mondo e nell’aldilà!».
Ora l’aspirante si prepara ad intraprendere il secondo stadio del viaggio verso l’alto; ma prima che possa entrare nelle regioni causali, deve superare un sentiero incredibilmente stretto, un tunnel curvato o un condotto storto, conosciuto come Bankanal ai mistici adepti orientali. Kabir ha descritto questo tunnel che conduce ai piani mentali paragonandolo alla decima parte di un seme di senape e suggerisce l’immagine di un elefante nello sforzo di superarlo per evidenziarne la difficoltà. Anche Guru Nanak ha descritto questo tunnel raffrontandolo a un passaggio dello spessore di un decimo di capello. Altri mistici adepti lo hanno equiparato alla cruna dell’ago più sottile. È impossibile per l’aspirante passare attraverso questo tunnel senza l’aiuto di un mistico adepto competente, ma con l’appoggio di tale Maestro di spiritualità il sentiero viene allargato e, a quel punto, l’aspirante può ascendere e discendere senza ulteriori difficoltà. L’iniziato accede ai reami causali attraverso il tunnel a forma di «U» del Bankanal. La via del progresso si dispiega dritta e piana per una certa distanza e poi discende improvvisamente. Dopo una curva verso il basso, la via si eleva di nuovo e l’iniziato attraversa un sentiero livellato che conduce ad una regione denominata «il settimo cielo» nella letteratura sufi.
Quando un iniziato ha esplorato la parte finale superiore del tunnel Bankanal, la sua visione e la sua prospettiva appaiono capovolte; vede ogni cosa come se fosse dal lato opposto di un velo o di uno specchio che ha penetrato. Ora si trova nella seconda grande divisione della creazione, conosciuta come Brahmand (l’uovo di Brahm) negli insegnamenti mistici orientali. Brahmand è chiamato così a causa della forma apparentemente ellittica. Abbraccia all’interno della sua interezza sia gli universi materio-spirituali sia quelli fisici, tuttavia è di gran lunga più vasto della combinazione di entrambi. In realtà, le tre divisioni inferiori dell’intera creazione cosmica possono essere concepite come una totalità con la sommità di questa regione in Brahmand (la divisione spirito-materiale), la sezione mediana dei reami astrali (la divisione materio-spirituale) e la sezione più bassa, ossia l’universo fisico.
Gli abitanti delle regioni causali sono indicibilmente felici eppure sono ancora soggetti all’eventuale rinascita nell’universo fisico dopo un lungo soggiorno in Brahmand. Non sono dunque immortali come le anime liberate nei reami puramente spirituali, sebbene vivano in una scala cronologica infinitivamente più vasta degli esseri negli universi astrale e fisico. Brahmand è governato da Maha Kal, conosciuto anche come Par Brahm negli insegnamenti orientali. Maha Kal è l’aspetto più elevato di Kal e risiede nelle regioni più elevate e spirituali di Brahmand, come Kal stesso risiede nelle regioni inferiori più materiali. Nelle regioni più basse di Brahmand, la materia mentale regna suprema essendo il piano della mente e la mente stessa è composta di una forma sottilizzata di materia con una certa combinazione di spirito.
L’aspirante si eleva nei piani inferiori di Brahmand e si trova nel reame della mente universale, conosciuto come Trikuti negli insegnamenti orientali. Questo reame della mente universale è stato erroneamente concepito come «Dio» da numerosi metafisici e teologi mistici, nondimeno è ancora solo lo stadio iniziale del secondo passo nel viaggio verso l’alto dei mistici adepti e dei loro discepoli. Nel momento in cui ascende attraverso la regione di Trikuti, l’aspirante ascolta una melodia esaltante, che assomiglia alla pronuncia tonale della parola «Om». È un suono rimbombante, che ricorda il tuono prodotto dalle nubi durante un temporale, ma con una dolcezza e un’armonia celestiali. Nel mio libro The Journey of Sounding Fire, pubblicato nel 1956, mi riferii alla discesa dell’anima nell’incarnazione attraverso i piani della mente universale con le seguenti parole: «Così sono ritornato a Myalba (la terra), attraverso il rimbombante sentiero planetario; ho riottenuto il manto intorpidito dal desiderio del sé senziente per ripercorrere ancora una volta il Viaggio del Fuoco risonante».
Trikuti è un piano dove l’anima può viaggiare attraverso un «sentiero planetario rimbombante», proprio, letteralmente, un sentiero attraverso pianeti pulsanti. Via via che l’anima dell’iniziato guarda fisso verso l’alto, nella direzione del «sentiero planetario rimbombante», oltrepassa una regione gremita di edifici simili a fortezze con prominenti torri e torrette. Temporeggia per un certo periodo di tempo in questa regione e si ricolma degli attributi della devozione e della fede. Questa regione è il magazzino dei karma umani, la registrazione degli atti e delle reazioni del passato e del presente. La legge del karma, l’immutabile legge di causa ed effetto, governa l’intera triplice creazione degli universi causale, astrale e fisico. Ogni impronta karmica dell’individuo ne determina il suo destino. Il modo in cui un uomo ha agito durante la vita attuale e durante i cicli passati della vita, regola ciò che è attualmente. La legge karmica opera costantemente secondo il principio «come un uomo pensa nel cuore, così diventa».
Come possono i debiti karmici dell’uomo essere completati o resi inefficaci se non attraverso il lungo ciclo, apparentemente interminabile, delle nascite e rinascite? Parte della risposta a questa domanda si trova nella regione della fortezza dei mondi casuali; ma nessuno può accedervi senza una competente guida spirituale. Sui livelli fisici sembra che non appena l’uomo ha espiato gli errori passati, crei per conto suo nuovi karma e l’equa legge di azione e reazione debba esigere il suo tributo. Kal presiede alla corte suprema del giudizio negli universi causale, astrale e fisico; è il Signore del karma e solo un’incarnazione ha il potere di cambiare determinati decreti di Kal con lo scopo di liberare un’anima dalla ruota delle nascite e morti. Tale incarnazione è il mistico adepto dell’ordine più elevato, conosciuto nella terminologia orientale come Sant Satguru. Una volta che il mistico adepto ha preso un aspirante sotto la sua protezione, questi è liberato dalla schiavitù di Kal, il potere negativo e i suoi debiti karmici – di cui una parte sono eliminati al tempo dell’iniziazione – sono conseguentemente dissolti tramite la grazia del mistico adepto.
Allorché il discepolo raggiunge la regione della fortezza di Trikuti attraverso la grazia del mistico adepto, i semi dei suoi karma passati vengono inceneriti, sebbene l’anima trattenga ancora la macchia di molte impurità ammassate nel corso di numerose incarnazioni. Durante il soggiorno nel reame della fortezza, il discepolo fissa sopra le alte torrette e vede nubi scure di una vastità gigantesca da cui fanno costantemente eco rimbombi del tamburo cosmico. Poi, quando lo scopo del suo soggiorno nella fortezza del reame è stato adempiuto, l’iniziato si eleva oltre le nubi nere e contempla l’intera sfera come un cosmo sublime di colore rosso vibrante con un glorioso sole rosso nel centro del cielo che illumina con i suoi toni cremisi l’intera regione.
Trikuti, oltre ad essere l’enorme magazzino del karma umano (una vasta riserva accumulatasi per milioni di vite), è altresì la regione della conoscenza. All’interno di questa sfera hanno origine i tre attributi cosmici – armonia, azione e inerzia – e la creazione degli universi astrale e fisico è stata resa possibile con la loro interazione. Questi tre attributi sono personificati nelle scritture indù come Brahma, Vishnu e Shiva, che sono insieme chiamati Mahadev (Grande Dio). Sotto i cieli rossi brillanti di Trikuti, che ricordano l’alba più meravigliosa visibile sulla terra, la forma radiante del mistico adepto viene contemplata in una gloria ancora maggiore e l’iniziato sperimenta gli impulsi superiori dello Shabd celestiale in un modo che ombreggia tutte le sue esperienze precedenti nelle regioni astrali e fisiche.
L’iniziato ammira la forma cosmica di un loto risplendente a quattro petali e il suo colore rosso predominante evolve in dettagli squisiti e molteplici toni luccicanti, diventando sempre più pronunciati come si avvicina. Ascolta il suono grandioso di un tamburo colossale, battuto incessantemente, e le sue intonazioni profonde lo accompagnano in questo stadio del viaggio verso l’alto. A mano a mano che l’iniziato progredisce oltre, rotea attraverso lo spazio profondo delle regioni causali con la melodia del tamburo risonante dappertutto. Coglie coscientemente la profondità dello Shabd sublime, l’udibile corrente di vita, dal cui potere primario è scaturita tutta la creazione. L’iniziato ascende attraverso un sentiero stellare pulsante accelerando in avanti verso l’alto con innumerevoli soli, lune e stelle che appaiono e scompaiono. Le parole sono assolutamente inadeguate per descrivere quest’esperienza, poiché ora il discepolo si rende conto pienamente della sua totale separazione dall’universo della materialità e dalle lingue del mondo fisico.
Elevandosi nelle regioni superiori del reame causale, l’iniziato s’inebria di gioia e beatitudine per la libertà appena riconquistata. Incalza attraverso montagne cosmiche brillanti e pianure gloriose. Sotto di lui, vede giardini stupefacenti dove vengono predisposti dappertutto con disegni simmetrici fiori vibranti in una sinfonia di colori e suoni. Fiumi e canali radiosi dell’eterico «nettare di Brahma» fluiscono abbondantemente in questa regione e alla fin fine l’iniziato si accosta ad uno smisurato oceano di splendore attraversandolo poi su un imponente ponte di luce. A questo punto contempla davanti a sé le prominenze smisurate di Mer, Sumer e Khailash, le incredibili montagne cosmiche da cui la regione di Trikuti deriva il nome. Questo livello di coscienza è la meta ultima del sentiero spirituale secondo gli insegnamenti vedantici dei vecchi rishi (santi uomini), che meditarono sulla natura del cosmo sulle loro montagne incappucciate di neve dell’Himalaya. Tuttavia non rappresenta altro che il secondo stadio sul sentiero mistico dell’amore.
Guru Nanak ha descritto il reame di Brahmand nel modo seguente:

Innumerevoli i campi di azione, le montagne dorate,
innumerevoli i Dhru (Santi) che vi meditano.
Innumerevoli gli Indra, i soli e le lune,
innumerevoli le regioni terrene e stellari.
Innumerevoli i Siddha, i Budda, i Nath,
innumerevoli gli dèi e le dèe.
Innumerevoli i Danu (semidèi) e i saggi,
innumerevoli gli oceani ingioiellati.
Innumerevoli le fonti della creazione e le armonie,
innumerevoli coloro che le ascoltano,
Innumerevoli i devoti della Parola,
infinito e inesauribile, o Nanak, è questo reame.
Jap Ji

Questo glorioso reame, dunque, è il piano della mente universale attraverso cui il Signore supremo ha creato gli universi cosmici. In ogni caso, il Signore supremo non è quella mente universale, a dispetto delle affermazioni contrarie di numerosi metafisici e mistici moderni. La mente universale è una proiezione della Volontà del Signore supremo per manifestare parte di sé nella creazione. L’uomo stesso, creato «a immagine del suo creatore», plasma altresì attraverso la propria mente, ma non è quella mente. L’uomo è un’anima vivente, un’entità spirituale dell’essenza di Dio, e nel suo viaggio verso l’alto l’iniziato aspirante vede che la mente umana è ancora ben inferiore nella scala degli universi interiori rispetto agli aspetti spirituali dell’essere umano, nonostante la sua attività e la sua creatività incredibile. Oltre questo reame della mente universale è quella regione di cui parlò il Cristo: «Non v’è nulla di occulto che non sarà rivelato e nulla di nascosto che non sarà conosciuto».
L’aspirante deve rimanere in questa regione causale, un reame di pura beatitudine, per un certo periodo di tempo durante il quale il suo intero fardello karmico viene liquidato sotto la sovranità della fortezza. Viene istruito dal mistico adepto a meditare per un lungo tempo in questo reame causale affinché la sua anima possa essere ulteriormente mondata dalle impurità. Una volta raggiunta tale purificazione, il mistico adepto esorta l’iniziato verso le regioni superiori oltre Brahmand. Ora l’ascesa deve essere compiuta nel reame supercausale, noto ai mistici orientali come Parbrahm (al di là di Brahm) o Daswan Dwar (la decima porta).


tratto da Sat Sandesh settembre 1975, pagina 24

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