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 "Il sentiero attraverso i reami supercausali"

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D I S C U S S I O N E
n/a "Il sentiero attraverso i reami supercausali"
George Arnsby Jones


Allorché l’iniziato lascia la regione di Brahmand, attraversa uno sconfinato tratto di spazio interiore al fine di raggiungere il reame supercausale di Daswan Dwar, dove avviene la purificazione finale dell’anima aspirante. In Daswan Dwar tutti i veli e le coperture sono sollevati dall’anima, che a quel punto risplende del suo splendore originario. In quest’immensa regione l’anima s’immerge nel lago cosmico dell’immortalità, conosciuto nella terminologia orientale come Mansarovar o Amritsar. Una volta decontaminata delle ultime impurità, l’anima brama l’unione beata col Signore supremo d’amore. Di questo meraviglioso reame Guru Nanak ha scritto:

Prossimo il reame dell’Estasi
dove la Parola è inebriante.
Ogni cosa creata qui è meravigliosamente
strana e al di là di ogni enunciazione.
Chiunque cerchi di descriverlo,
deve pentirsi della propria follia.
Qui la mente, la ragione e la comprensione
sono rese eteree.
Il Sé realizza sé stesso e sviluppa
l’acume degli dèi e dei saggi.
Jap Ji

Guru Nanak affermò che il lago spirituale di Amritsar era l’unico vero luogo di pellegrinaggio sacro, che risiede in ogni indù, cristiano, musulmano, sikh, credente e ateo nello stesso modo. È un centro cosmico di spiritualità dove l’anima ricercatrice viene assolta dai propri peccati. Alcune religioni del mondo hanno avuto la loro origine nel reame supercausale, ma rappresentano eccezioni alla regola generale, poiché la maggior parte delle fedi sociali sono un’emanazione del reame causale governato dalla suprema deità diversamente chiamata Kal o Brahm. I mistici e i discepoli che si elevano in questo piano rarefatto, in cui lo spirito s’amalgama con materia sottilizzata di vari livelli, sono davvero rarissimi. L’intera regione cosmica di Daswan Dwar ha la configurazione di un loto a otto petali, che è permeato di melodie divine, reminiscenza degli strumenti musicali a corda suonati sulla terra. In ogni caso, di nuovo qualsiasi paragone o analogia sono totalmente inadeguati poiché i suoni del nostro piano fisico non possono in alcun modo equipararsi come grandezza alla Musica non generata, all’Anad Shabd, che riecheggia incessantemente in questo universo sublime.
Il lago spirituale di Amritsar è altresì conosciuto come Tribeni, l’unione dei tre fiumi di energia spirituale. Queste tre correnti cosmiche di amore, luce e potere, discendono dal Signore supremo per sostenere e mantenere l’universo degli universi. Questo è il vero altare di santità, dove l’anima aspirante diventa immacolata e immortale dopo il suo bagno di purificazione. Ora ha trasceso le proprie coperture causali, astrali e fisiche, e non ha nessuno degli attributi delle tre regioni inferiori della mente e della materia. L’anima immacolata, radiosa e rifulgente, risplende con la luce di dodici soli; non deve reincarnarsi più nei piani inferiori a meno che venga incaricata in questo senso dal Signore supremo stesso. Ha assaporato il nettare della Musica non generata e ha una visione completa della vera natura della creazione.
Nel reame di Daswan Dwar, l’anima liberata realizza pienamente che è della stessa essenza del Signore supremo dell’amore. Ora l’anima sa davvero dove risiede il Signore supremo e il suo desiderio più sublime è rivolto alla completa unione con lui. Di questo stato di coscienza i mistici adepti hanno confermato che nessuno è un vero teista fino a quando non ha realizzato quest’essenza divina dentro di sé. Finché non avviene tale realizzazione, l’aspirante confida sulla testimonianza di santi e saggi, la quale è stata registrata nella maggior parte delle scritture del mondo, ma la lettura dei libri sacri – per quanto desiderabile sotto molti aspetti – non può mai accordare all’individuo un’esperienza tangibile e un’autentica consapevolezza del Signore supremo interiore. Riferendosi alle pratiche spirituali esteriori e raffrontandole con la ricerca interiore, Guru Nanak ha dichiarato:

Pellegrinaggi, austerità, misericordia, carità
ed elemosine cessano di produrre alcun effetto
quando uno ottiene l’ingresso nel Til, l’occhio interiore.
La comunione e la meditazione sulla santa Parola
con un cuore saturo di devozione,
procura l’ammissione ai reami spirituali interiori,
lavando via la sporcizia dei peccati
alla sacra Fontana interiore.
Jap Ji

Nel momento in cui l’anima si bagna nella «sacra Fontana interiore», il lago di Amitsar, si unisce alla compagnia di altre anime pure, conosciute come hansa (cigni) nella letteratura esoterica, e gioisce delle meraviglie incantevoli di questo reame. Poi l’anima ascende ai livelli più alti di Daswan Dwar e, a un certo punto, contempla sulla destra il Regno dell’Isola inconcepibile (Achint Dip), con la sua configurazione brillante di un loto a dodici petali. Sul lato sinistro ammira la Regione beata (Sehaj Dip), con la sua configurazione magnifica di un loto a dieci petali; poi sopraggiunge al primo atrio del terribile Tibar Khand o Maha Sunna, la regione delle tenebre.
Nel vestibolo del Maha Sunna l’anima riceve la conoscenza esoterica della creazione, la quale può essere impartita solo in questo elevato livello spirituale e non può mai essere rivelata con parole o scritta nei piani inferiori della creazione. Allorché l’anima ha assorbito questa conoscenza, attraversa il gigantesco Maha Sunna, un vuoto enorme di tenebre impronunciabili. In questa lugubre regione Maha-kal, la forma più elevata del potere negativo, ha posto una miriade di ostacoli spaventosi sul sentiero dell’anima aspirante. Solo l’anima che è riuscita ad attraversare questo vuoto cupo una volta, con l’aiuto di un mistico adepto, è libera di farlo a volontà da quel momento in poi. Innumerevoli anime, ognuna risplendente con la radiosità di dodici soli, dimorano all’interno di questa regione e tuttavia sono incapaci di districarsi da questa schiavitù; quantunque abbiano tale enorme radiosità, si trovano sopraffatte dalle tenebre profonde e sono incapaci di attraversare il vuoto buio senza la grazia benevola e la protezione di un mistico adepto del massimo grado.
Prima che inizi il viaggio attraverso il Maha Sunna, l’anima viene informata dell’esistenza di quattro regioni spirituali segrete, che non sono menzionate negli insegnamenti esteriori dei mistici adepti. Queste regioni segrete sono i piani dei più elevati prigionieri spirituali, conosciuti come bandivan nella terminologia orientale. Costoro non sono in alcun modo sottoposti ad alcuna coercizione nei loro reami, tuttavia non riescono a superarli. Alcuni di loro a volte vedranno un’anima che si sta elevando nella compagnia di un mistico adepto e la supplicheranno di perorare la loro causa affinché anche loro abbiano esito ad elevarsi nei reami spirituali più alti. Solo il mistico adepto può accettare tale richiesta, qualora reputi opportuno, poiché è una guida indispensabile per fare un viaggio sicuro attraverso il vuoto tenebroso del Maha Sunna e delle altre regioni segrete.
Al di là della regione di Maha Sunna esistono cinque immensi reami spirituali, ognuno di importanza crescente via via che l’anima si eleva. Il più basso di questi è Bhangwar Gupha (la Caverna vorticosa), l’ultima regione prima di arrivare al regno del Signore supremo, la vera Casa dello spirito. Non appena l’anima si accosta a questa regione ineffabile di Bhangwar Gupha, ode le melodie di quattro correnti sonore, ognuna delle quali emana da fonti invisibili. Una di queste melodie cosmiche predomina su tutte le altre e l’anima ne scopre la soavità e l’incredibile meraviglia; contempla altresì cinque universi a forma di uovo, i quali sono microcosmi di altre creazioni cosmiche. Ognuno di questi sistemi cosmici ha un colore predominante, come il giallo o il verde, e ognuno è permeato e governato da uno spirito simile a Brahm. In confronto a queste regioni, l’intero universo sotto il reame della casualità appare insignificante come un granello di polvere.

tratto da Sat Sandesh gennaio 1976, pagina 12

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