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 Sul Bhajan: fate una pratica per volta

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D I S C U S S I O N E
n/a Sul Bhajan: fate una pratica per volta
Sant Kirpal Singh

darshan mattutino, Rajpur, 19 settembre 1970


DOMANDA: Parleresti per un paio di minuti del Bhajan?
IL MAESTRO: Bhajan? Che significa Bhajan? Ci sono due pratiche, una è la luce e l’altra è il suono. Che cosa intendi per Bhajan, la prima o la seconda? La seconda pratica viene chiamata Bhajan, ossia entrare in contatto con il Principio Sonoro. Vorresti sapere del Principio Sonoro? Della luce? Di che cosa?
DOMANDA: Maestro, quando siedo per il Bhajan…
IL MAESTRO: Bhajan significa ascoltare la Corrente Sonora.
DOMANDA: Giusto, è corretto concentrare l’attenzione qui? (indica la fronte)
IL MAESTRO: Io non te l’ho detto.
DOMANDA: Dove va l’attenzione?
IL MAESTRO: L’attenzione va concentrata solo nell’ascolto, ma la sede dell’anima è nel terzo occhio; voi siete sempre lì. Se ponete l’attenzione in quel punto, allora l’attenzione è divisa. Dovreste essere completamente isolati dall’esterno e prestare ascolto a qualunque suono provenga dall’intimo. Non prestate attenzione ai suoni della parte sinistra, produrranno un effetto degradante. Ascoltate con attenzione solo il suono che proviene dal lato destro. Qualora provenga da una certa distanza, non seguitelo. Se ne cercate l’origine, esso si indebolisce e sfuma. Ascoltate il suono che viene dal lato destro; in quel caso si avvicinerà, diventerà più forte e alla fine verrà dall’alto per trascinarvi nell’Aldilà. Non dovete ripetere i Nomi durante quella pratica, non dovete fissare l’attenzione durante la pratica del suono; lì c’è la sede dell’anima. Ascoltate semplicemente quel che viene.
DOMANDA: A volte irrompe molta luce dalla fronte e non riesco a tagliarla fuori.
IL MAESTRO: Penso di avertelo spiegato due, tre, quattro volte da quando sei arrivato. Fai una pratica per volta. Quando ascolti il suono, non prestare attenzione se interviene la luce. Per esempio se sto parlando con te e tu guardi qualcun altro, non riesco a prestarti attenzione. Quando vedete la luce e interviene il suono, concentrate tutta l’attenzione sulla luce. Quando entrate interiormente, e ambedue si combinano, allora va tutto bene. Ma inizialmente concentrate tutta l’attenzione in un’unica pratica. Mi seguite? Occorre pratica, la pratica rende un uomo perfetto. Il cibo mangiato non vi darà forza, vi darà forza il cibo digerito, altrimenti creerà malattie, avrete dissenteria, diarrea. Ricevete queste stesse istruzioni al momento dell’iniziazione. Pertanto la pratica rende un uomo perfetto. La conoscenza teorica senza la pratica non vi porta da nessuna parte. Il fatto di essere ricchissimi, molto istruiti, di avere una posizione molto elevata nella vita e di essere milionari, non vi salverà. Verranno con voi solo il Naam, il Pane e l’Acqua della Vita, ecco ciò che realmente vi accompagnerà. Tutto il resto, incluso il corpo, se ne andrà. Dalla salute spirituale dipende la vita della mente e del corpo. Se tralasciate tutte queste domande e consacrate più tempo alla meditazione, scoprirete molte cose senza nemmeno chiedere.


da "La luce di Kirpal", capitolo 11

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