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Surat Shabd Yoga
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 "Per completare la mancanza del Simran" - Sant Aj

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D I S C U S S I O N E
n/a "Per completare la mancanza del Simran"

Sant Ajaib Singh Ji


questo articolo è composto di tre sessioni di domande e risposte dopo la meditazione il 4, 5 e 8 gennaio 1979 al Villaggio 77 RB, Rajasthan. India

domande e risposte del 4 gennaio 1979
DOMANDA: In meditazione c’è un modo appropriato di tenere la testa, un angolatura precisa in cui posizionare la testa?
IL MAESTRO: Dovrebbe essere dritta, come la tenete di solito quando camminate o fate qualsiasi altro lavoro. Dovreste tenere la testa com’è ora senza irrigidirla né lasciarla cadere perché in tal caso cadrà di fronte a voi oppure cadrà all’indietro. Dovreste tenerla normale, com’è ora.
DOMANDA: Perché la maggior parte dei satsanghi hanno tensione nel collo durante la meditazione?
IL MAESTRO: Non tutti i satsanghi hanno quella tensione. Vi ho appena detto che la sentono soltanto coloro che irrigidiscono il collo, non tutti.
DOMANDA: Conoscono molte persone che ce l’hanno.
IL MAESTRO: (Sant Ji ride lievemente di soppiatto) Irrigidiscono il collo e dondolano la testa. Dovreste consigliare loro di non tendere il collo.
DOMANDA: Potresti descrivere i piani interiori?
IL MAESTRO: Sono stati spiegati benissimo durante l’iniziazione. Ora il tuo lavoro è solo di meditare e di arrivare lì.
DOMANDA: Sant Ji, c’è qualche pericolo se uno medita molto e perfeziona il Simran ma non lavora sull’introspezione?
IL MAESTRO: Chiunque non esamini sé stesso, non avrà buon esito. La sua condizione è pari a quella di una persona che prende la medicina dal dottore, ma non si astiene dalle cose di cui il medico gli ha detto di astenersi. Senza dubbio prende le medicine, però non segue le altre istruzioni del medico: in quel modo la malattia non scomparirà.
DOMANDA: La tosse o il fatto di deglutire equivalgono a muovere il corpo (in meditazione)? Anche quello fa parte del muovere il corpo come muovere la gamba o altro?
IL MAESTRO: Se dimentichiamo il corpo non appena ci sediamo per meditare, non avvertiamo di deglutire perché mentre camminate o fate qualsiasi altro lavoro, anche a quel tempo avviene la stessa cosa senza che voi ne siate consapevoli. Perciò se dimenticate il corpo quando meditate, queste funzioni – la deglutizione o altro – procedono senza che voi le avvertiate.
DOMANDA: Si può dormire e al tempo stesso ripetere il Simran?
IL MAESTRO: Se lo avete perfezionato, allora procederà anche quando dormite e anche quando camminate. Quando la condizione di un satsanghi diventa così, quando un satsanghi perfeziona il Simran, il sonno non lo tribolerà mai in meditazione. Il satsanghi che perfeziona il Simran, si desta in Dio e dorme nei riguardi del mondo. Ecco perché tutti i satsanghi dovrebbero perfezionare il Simran in questo modo.
Guru Nanak Sahib disse che una tale persona parla con il mondo con la bocca, ma nel cuore mantiene sempre la rimembranza di Dio. Parlate con la gente, viaggiate, fate quel che volete ma dentro di voi dovrebbe sempre procedere il Simran.
Come la mucca mangia l’erba lontana dal vitello, ma nel cuore lo ricorda sempre, allo stesso modo, non importa quel che stiano facendo, tutti i cuori dei satsanghi dovrebbero essere rivolti al Maestro e il Simran dovrebbe procedere nell’intimo.
Il Maestro Sawan Singh Ji diceva spesso che le vostre mani dovrebbero essere al lavoro mentre il cuore dovrebbe essere con il Beneamato.
DOMANDA: Sant Ji, quando uno perfeziona il Simran, la sua lussuria, ira e tutte queste cose diminuiscono per conto loro?
IL MAESTRO: Sì, quando il Simran è perfezionato, tutte queste cose decrescono per conto loro.
I satsanghi non conoscono il potere del Simran per cui non ne sottolineano a sufficienza la pratica. Difatti ripetendo il Simran si risvegliano nell’intimo i poteri soprannaturali: senza dubbio un satsanghi non li usa, tuttavia il Simran li risveglia. Solo ripetendo il Simran, possiamo raggiungere il sole, la luna e le stelle; il Simran è l’unico mezzo per raggiungere la Forma radiante del Maestro.

* * *

domande e risposte del 5 gennaio 1979
DOMANDA: Come possiamo superare la separazione dal Satguru?
IL MAESTRO: Un’anima amorevole che è su questa terra, non può superare quella separazione dal Guru.Guru Angad Dev disse: “Vorrei aver lasciato questo mondo prima di Guru Nanak Sahib, poiché dopo la dipartita di Guru Nanak tutta la mia felicità è finita. Ora tutta la mia vita è infelice mentre sono sulla terra”. Analogamente Hazrat Bahu disse: “Questo dolore è talmente grande che conduco questa vita piangendo tutto il tempo”.
Quando Sant Kirpal Singh se ne andò, scrissi un bhajan dicendo: “Mi sono separato dal Guru e continuerò a piangere”.
Il momento in cui ci separiamo dal Guru è molto difficile.
DOMANDA: Sant Ji, i Maestri hanno accesso alle regioni superiori, per lo meno da quanto dicono tutte le storie; non hanno possibilità di andare a incontrare il loro Maestro in qualunque momento? A volte penso che saranno in grado di vedere interiormente il loro Maestro più di quanto abbiano fatto durate la vita sul piano fisico, poiché molte volte il discepolo non ha la possibilità di vedere molto il Maestro a livello esteriore.
IL MAESTRO: Baba Sawan Singh si recò nel villaggio dove nacque Baba Jaimal Singh e pianse. Uno dei discepoli di Baba Sawan Singh disse: “Se questo è il tuo stato, quando Tu puoi vedere il Guru in qualunque momento nell’intimo, allora puoi immaginare quel che noi sperimentiamo”. I Santi serbano anche molto amore per la forma fisica del loro Guru ed è difficilissimo per loro quando il Guru lascia il corpo; sentono la separazione di quell’amore. La avvertono anche se possono vedere il Guru nell’intimo sui piani superiori. Dicono che è difficile descrivere quando il Guru lascia la forma fisica; soffrono.
Per un’anima amorevole la forma fisica è tanto importante quanto lo Shabd.
Quando Sant Kirpal Singh era qui, incontrò il capo del Congress Party di Ganganagar e disse: “Dovresti prenderti cura di Sant Ji mentre è qui in questo distretto”. Potete ben immaginare quanto un Guru si prenda cura del discepolo quando è nella forma fisica. Allora il capo del distretto venne a vedermi e disse: “Farò del mio meglio”. Risposi: “Naturalmente, fai il possibile e fai del tuo meglio per me” – ma Sant Kirpal Singh gli aveva detto di prendersi cura di questa zona.
Solo la persona che è riuscita ad avere il darshan del Guru sui piani interiori, può rendersi conto di che cosa significhi realmente la separazione fisica.
DOMANDA: Al mattino mi sono alzato alle tre e poi non ho meditato, ma ho dormito fino alle sei. Questa è la mia condizione mentre sono qui con Te all’ashram. Ora andrò a Delhi e poi Stati Uniti. Hai detto che dovrei essere coraggioso e meditare. Come riuscirò a farlo una volta tornato negli Stati Uniti?
IL MAESTRO: Non ascoltare la tua mente, dato che la mente ti trarrà in inganno e dirà: “Riposa per altri cinque minuti”, ecco dov’è la nostra rovina. Dobbiamo essere coraggiosi e non ascoltare la mente.
Swami Ji dice che la mente attacca coloro che sono ladri di Bhajan e sono pigri, anche il sonno li tribola.
DOMANDA: Fino a che punto la preghiera ci aiuta a meditare?
IL MAESTRO: Molto. (Tante risate) Quando un bambino vuole qualcosa e non riesce, piange e allora i suoi genitori accorrono ad aiutarlo. Sanno fino a dove vuole arrivare e lo aiutano a farlo.
DOMANDA: Questa volta sono riuscito ad alzarmi al mattino alle tre e a restare sveglio, però durante la meditazione non sono stato sempre desto. Questo tipo di meditazione è d’aiuto?
IL MAESTRO: Ogni minuto che rimani nella rimembranza del Signore viene conteggiato.
DOMANDA: Sant Ji, ho lo stesso problema con l’alzarmi alle tre. Mi pare che ripeta il Simran per alcuni secondi o alcuni minuti e che poi venga trascinato lentamente in uno stato semicosciente. Mi ci vuole un po’ per rendermene conto. In seguito riporto la mente alla ripetizione del Simran per alcuni secondi e di nuovo ricado lentamente nei pensieri. Non si tratta di sonno pesante o di altro; mi perdo nei pensieri.
IL MAESTRO: Quando torni nel tuo paese, se mantieni questo programma di alzarti alle tre e di meditare, lentamente, lentamente riuscirai a superare questo. Infatti hai appena incominciato e non hai meditato secondo questo rigido programma, per cui hai avuto questo problema e la mente ti attacca un po’. Ma se manterrai questo programma, riuscirai a superare il problema.
DOMANDA: Sant Ji, è così terribile sedere di fronte al Maestro e sentirsi separati.
IL MAESTRO: Medita e non ti sentirai in quel modo.

* * *

domande e riposte dell’8 gennaio 1979
DOMANDA: Prima ci hai detto che quando sentiamo un Suono sul lato sinistro, dovremmo ignorarlo. Che cosa dovremmo fare se non riusciamo a verificare la provenienza, se è dalla sinistra o dalla destra, perché viene dal centro? Dovremmo ignorarlo oppure lasciarlo andare?
IL MAESTRO: Di fatto il Suono PROVIENE dal centro, però essendo abituati a percepire i suoni esterni dalla parte destra o sinistra, sentiamo che i suoni interiori provengono da destra o da sinistra. Pertanto quando il Suono viene dal centro o da sopra, ascoltalo.
DOMANDA: Quando sentiamo il Suono e vediamo la Luce allo stesso tempo mentre facciamo il Simran, che cosa dovremmo seguire?
IL MAESTRO: Continuate a fare il Simran.
DOMANDA: Quando siamo con il Maestro, il Potere Negativo diventa più forte per tenere l’equilibrio con il Potere Positivo? Il Potere Negativo diventa più forte quando siamo circondati da molto amore?
IL MAESTRO: Senza dubbio il Potere Negativo è un potere molto forte, ma anche il Potere di Dayal è molto forte. Ottiene sempre aiuto da Sat Purush e c’è sempre la sua mano sul capo del discepolo. Perciò se siamo attorno al Maestro o vicini a Lui, il Potere Negativo non può farci alcun male.
DOMANDA: Quando soffro molto, il mio Simran diventa più energico ma perdo del tutto la giusta pronuncia dato che vado fuori strada riguardo a come dovrei dirlo, sebbene continui a ripeterlo. Dovrei tornare indietro oppure va bene – mantengo la mia posizione in meditazione?
IL MAESTRO: Sottolineo molto la ripetizione del Simran perché questa è la mia esperienza personale che la maggior parte dei satsanghi mancano nel Simran. Allorché perfezionerete il Simran, non avrete problemi simili perché a quel punto non appena vi siederete per meditare, non avrete alcun problema dato che il Simran sarà più forte.
Brahmanand Ji dice: “Dio è sempre con chi ripete il Simran nell’intimo. Dio risiede sempre con chi ha un Simran forte”. Ma che cosa facciamo noi? Spesso dimentichiamo il Simran per molte ore durante il giorno, e non ricordiamo mai che siamo tenuti a farlo; allora la mente ci suggerisce: “Va bene, puoi fare il Simran quando mediti al mattino o alla sera”. Vi suggerirà di farlo solo quando vi sedete per meditare: di nuovo non ripetete il Simran. Anche durante la meditazione all’inizio ripetete il Simran per alcuni minuti, e in seguito tutte le vostre attività quotidiane si presentano di fronte a voi e a quel punto la mente vi fa dimenticare il Simran: trascorrete tutto il tempo pensando al mondo. Se durante la meditazione ricordate che siete seduti a meditare e che dovete fare il Simran, allora di nuovo fate il Simran per alcuni minuti e poi ancora una volta la mente ve lo fa scordare e vi presenta davanti agli occhi le attività mondane. Pertanto anche durante quell’unica ora in cui ci sediamo a meditare, anche quella passa lottando, andando avanti e indietro nella ripetizione del Simran. Se faremo il Simran tutto il tempo, se colmeremo questa mancanza del Simran, allora quale diventerà la nostra condizione? Quando avremo perfezionato il Simran, ogniqualvolta ci metteremo a meditare, proprio fin dal principio l’attenzione, l’anima si innalzerà e non avremo problemi del genere.
Kabir Sahib dice: “Con la ripetizione del Simran uno ottiene la felicità. Con la ripetizione del Simran il dolore scompare. Kabir dice, con la ripetizione del Simran Dio prende dimora dentro di voi”.
Guru Nanak Sahib dice: “In ogni Simran risiede quello stesso Dio senza forma”. Poi aggiunge: “Ripetete il Simran. Con la ripetizione del Simran ottenete la felicità e sopprimete tutte le pene e le sofferenze del corpo”.
I satsanghi non sanno quanta carica del Maestro operi dietro il Simran. Se faremo costantemente, senza posa il Simran datoci dal Maestro, allora molti poteri verranno dentro di noi. La nostra anima addormentata può destarsi e possiamo ottenere molti poteri ed energia nel corpo.
Ma di solito incominciamo a fare il Simran solo quando ci sediamo a meditare; altrimenti lo dimentichiamo per tutto il giorno.
Dunque continuate a fare il Simran ininterrottamente, poiché i pensieri del mondo vengono dentro di noi costantemente e per dimenticarli, dobbiamo continuare a ripetere il Simran con continuità.
Durante il giorno pensiamo al mondo, per cui la notte abbiamo sogni del mondo. Se a volte pensiamo al Maestro oppure ripetiamo il Simran durante il giorno, allora qualche volta possiamo avere la Forma del Maestro nei sogni; in caso contrario abbiamo sempre sogni del mondo perché pensiamo solo al mondo in giornata.
Su ventiquattro ore, dodici vengono trascorse dormendo, e dell’altra metà del giorno molto tempo viene trascorso nel mangiare e nel fare altri lavori, altre cose. A stento accantonate tre o quattro ore per meditare o per fare il Simran. Se meditate tutto quel tempo, anche allora il tempo dedicato al mondo è molto più grande rispetto a quello dedicato a Dio o al Maestro. E durante quel tempo, quando meditate e quando le cose del mondo vengono di fronte a voi e continuate a lottare con la mente e con le cose mondane, anche allora non riuscite a dedicarlo completamente alla devozione del Signore.
Dunque che cosa dovreste fare? Ogniqualvolta incominciate a fare un lavoro oppure ogniqualvolta vi svegliate, ripetete sempre il Simran così che prima di meditare, lo avrete perfezionato, avrete completato la quantità di Simran che siete tenuti a fare. Ogniqualvolta vi metterete a meditare dopo aver fatto Simran, non dovrete combattere con la mente e con le cose del mondo che vi tribolano, l’attenzione si innalzerà subito.
Ecco perché dovreste sempre continuare a ripetere il Simran anche quando fate qualsiasi altra cosa. Dovreste fare il Simran mentre viaggiate o fate ogni cosa, quando la mente è libera affinché possiate completare la mancanza di Simran. E quando vi sedete a meditare, non dovete trascorrere molto tempo a lottare con la mente e a mantenervi nel Simran, poiché non avete alcun problema nel mantenere il Simran costante durante la meditazione.
DOMANDA: Sant Ji, spesso noto che non appena miglioro nella ripetizione costante del Simran durante il giorno quando procedono le altre cose, poi quando mi siedo a meditare, mi sembra più facile anche per le altre cose andare avanti allo stesso tempo.
IL MAESTRO: Dobbiamo fare il Simran costante solo per dimenticare il mondo. Le cose mondane vengono perché le pensiamo.
Se meditate per un’ora e di quell’ora ne trascorrete la metà pensando alle cose mondane, e l’altra metà ripetendo il Simran, allora anche voi potete vedere che il tempo è bilanciato. Il tempo trascorso in meditazione è pari a quello trascorso pensando alle cose mondane: ciò significa che non state progredendo.
DOMANDA: Sant Ji, quando torniamo a casa, triboliamo con il sonno quando dobbiamo alzarci. È sbagliato bere del tè o altro prima di meditare di buon mattino quando ci svegliamo?
IL MAESTRO: Se sei abituato a bere tè, puoi farlo ma non te lo imporrò dato che io non ne ho mai bevuto prima di meditare.
DOMANDA: Va bene fare qualche esercizio per svegliare il corpo e sentirsi più vigili prima di meditare?
IL MAESTRO: (Sant Ji ride) Se vuoi fare esercizi, dovresti alzarti un po’ prima perché se farai esercizi durante il tempo dedicato alla meditazione, allora trascorrerai quel tempo negli esercizi e non in meditazione, e poi sarà ora per te di andare a lavorare, di fare altro. Ma è bene fare qualche esercizio prima di meditare perché vi sveglia.
DOMANDA: Qual è lo scopo del sonno, allora? Perché è un’arma così potente che la mente può utilizzare per impedirci di meditare?
IL MAESTRO: Dio non ha creato nulla per niente. Ogni cosa che Lui ha fatto, adempie uno scopo. Né la lussuria né l’ira e nemmeno l’attaccamento, l’avidità o l’egoismo sono inutili. Anche loro adempiono uno scopo. Anche il sonno ha uno scopo che è quello di dare riposo al corpo, il sonno fu creato per questo.
Vedete, il sangue circola nel corpo ed il corpo può muoversi grazie alla circolazione sanguigna. Sapete che se non mangiate, non si forma il sangue e se il sangue non circola nel corpo, il corpo non riesce a muoversi. Pertanto tutte le cose sono state create per uno scopo, però quando ne abusiamo o quando le usiamo oltre i limiti, quando permettiamo loro di controllarci, allora diventa un problema per noi.
Dormire troppo ci causa spesso malattie. Tutte queste cose furono fatte per uno scopo. Il sonno fu fatto per dare riposo al corpo, ma quando ne abusiamo, quando lo usiamo più del dovuto, allora diventa un problema per noi.
DOMANDA: Affermi che dobbiamo dormire cinque o sei ore ogni notte. Se accade qualcosa nella nostra vita per cui dobbiamo andare a letto tardi la notte, che sia per lavoro o per altri motivi dobbiamo rimanere alzati dopo le nove, dovremmo dormire di più al mattino per ottenere le cinque o sei ore di sonno, oppure dovremmo alzarci comunque alle tre?
IL MAESTRO: Spesso dico che i satsanghi devono avere un programma per la loro vita quotidiana, devono programmare quando alzarsi, a che ora andare a lavorare e a che ora tornare dal lavoro per meditare: in quel modo realizzano un programma perfetto. Se faranno così, la loro vita si trasformerà in base a quel programma.
DOMANDA: Se siamo ammalati, il nostro corpo ha bisogno di più riposo? Come facciamo a sapere se abbiamo davvero bisogno di più riposo oppure se è solo un trucco per dormire di più?
IL MAESTRO: Sapete che quando siamo ammalati, è difficilissimo dormire. Sapete che l’ammalato continua sempre a sospirare, soffre sempre e non riesce a dormire. I medici somministrano perfino punture o pastiglie ai malati per aiutarli a dormire. Come potete chiamare malato chi riesce a dormire per tutta la notte?


da "Quaderni sulla Sant Mat" - numero 1 - pagina 33

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