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Surat Shabd Yoga
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 "Sul Satsang e sul darshan" - Baba Sawan Singh

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D I S C U S S I O N E
n/a "Sul Satsang e sul darshan"
Baba Sawan Singh Ji

ristampato dal “Sant Bani”, maggio 1984, e pubblicato originariamente sulla rivista “Sari Duniya”

Troverete la porta della salvezza partecipando ai Satsang dei Santi. Nessuno otterrà sostegno senza il Satsang, ecco quanto riportano i Veda.
Il Satsang è una ricchezza enorme, ma noi non la apprezziamo. Anche se viene assorbita una sola parola del Satsang, essa trasformerà tutta la vita di un individuo, per non parlare di un discorso intero!
Un ladro in punto di morte chiamò il figlio unico e gli diede due consigli: 1) non andare in nessun tempio ad ascoltare il sermone, 2) se ti catturano durante una rapina, non confessare anche se vieni impiccato. Una volta il giovane uomo stava penetrando in una casa quando vide arrivare un poliziotto. C’era un vicolo vicino e vi si infilò di corsa per salvarsi la vita. Trovò un tempio dove veniva pronunciato un sermone. Subito rammentò il consiglio del padre e si mise le dita sulle orecchie per non sentire nemmeno una parola. Nel fare questo udì una frase: gli angeli, gli dèi e le dèe non hanno ombra. In un’altra occasione, il giovane fu catturato come sospetto. Lo presentarono al cospetto del re che gli domandò se avesse commesso qualche furto. Rispose: “No, signore, io non rubo”. L’uomo fu picchiato ma non confessò ugualmente, poi fu imprigionato.
Una donna della polizia era molto intelligente e disse al re che avrebbe costretto l’uomo a confessare. Il re acconsentì al piano e le diede l’incarico. Quella notte ella si travestì da dèa. Si fece fissare due braccia artificiali con due torce accese in mano. Camminò con un leone finto e fece un gran rumore. Le porte della prigione si spalancarono e nelle tenebre brillavano con splendore le luci delle torce. Quando il povero ladro vide la dèa Durga di fronte a sé, si inchinò e si prostrò ai suoi piedi. La finta dèa gli diede le sue benedizioni e disse: “Contempla, figlio! Sono la dèa Durga, sono venuta per rimuovere le tue sofferenze. Per favore, non mentire: hai commesso un furto? Se dici la verità, ti aiuterò ad essere rilasciato”.
Il ladro era pronto per confessare, ma quando vide l’ombra della falsa dèa, si ricordò le frasi sentite nel tempio che gli dèi e le dèe non hanno ombra. Capì immediatamente che si trattava proprio di un inganno. Il ladro disse: “Madre! Non ho commesso alcun furto, il re mi sta punendo inutilmente”.
Il giorno dopo la donna intelligente disse al re che il giovane non era colpevole. Il re fece rilasciare l’uomo. Il ladro fu molto contento. Si rese conto di come fosse meraviglioso che per una sola frase del Satsang era stato rilasciato dalla prigione: “Se ascoltassi tutte le parole del Satsang, trasformerebbero certamente la mia vita”. Bene, incominciò a partecipare al Satsang. Il risultato fu che lasciò la professione di ladro e diventò un Mahatma.
(Il grande Maestro Baba Sawan Singh Ji dà alcuni consigli specifici, pratici riguardo alla condotta al Satsang.)
Non sedete di fronte all’intero uditorio. Non parlate a meno che il Grande Maestro vi chieda di farlo. Prima dell’arrivo del Maestro, sedete in un luogo tale che non vi dovrete muovere per avere con chiarezza il darshan del Maestro. Nel prendere posto, che il Maestro sia sul podio o no, per favore siate amorevoli con l’uditorio – considerate tutti gli iniziati come fratelli e sorelle, voi siete il loro servo. Non siate sprezzanti verso i poveri.

Segreti mai rivelati prima:
Ricordate il Satguru a tal punto che ad ogni respiro una fitta della separazione da Lui vi triboli il cuore. Questa condizione avverrà solo quando respingerete tutti gli altri pensieri.
Quando incontrate il Grande Maestro, come risultato di una buona ventura, allora ricevete il darshan come se foste un uomo tormentato da una fame acuta o come un bimbo che anela la madre protettiva, l’unica fonte di nutrimento; se qualcuno interferisce tra lui e la madre, piange dolorosamente e cade nella disperazione.

Come un uccello della pioggia che beve solo l’acqua della pioggia, quando alfine i cieli scoppiano in piogge,
Come un pesce separato dall’acqua, allorché ritorna nell’acqua lenitiva –

In questo modo, un devoto dovrebbe diventare euforico nel ricevere il darshan del Satguru al punto da dimenticare la coscienza del corpo e non serbare alcun pensiero o considerazione di pioggia, sole o ombra.
Guardate minuziosamente nel mezzo degli occhi luminosi del Maestro fissando la vostra attenzione. Non battete le palpebre per quanto possibile. Ascoltate il discorso e le frasi del Grande Maestro con le orecchie e abbiate il darshan con gli occhi.
Lo sguardo dovrebbe essere così confinato da vedere solo il santo viso del Satguru senza vedere il volto di nessun altro. Assorbite silenziosamente le frasi del Satguru. Non prestate attenzione ad alcun rumore, come il bussare alla porta o quel che un altro dice. Se gli individui vengono a salutare, vi danno la mano o dicono buon giorno o buona sera al Grande Maestro, non prestate loro alcuna attenzione. Se lo fate, significa mancare di rispetto al Maestro. È una grande perdita lasciare il darshan prezioso del Maestro per guardare gli altri. Siate assorti al punto da non distogliere l’attenzione verso la persona che interrompe.
Non ridete al Satsang. Anche se il Maestro ride, voi non avete bisogno di farlo.

Valore del darshan:
Se il mio Satguru, il Grande Maestro Baba Jaimal Singh, venisse a darmi il darshan anche per un minuto, darei allegramente tutto ciò che possiedo.
Al tempo della distribuzione del parshad, di solito c’è rumore e disordine. Questo è un grande errore. Non prestate attenzione al parshad, sia che lo otteniate o no. Non lasciate il preziosissimo darshan del Satguru per perdervi nel pensiero del parshad. Prendete il parshad, ma senza sacrificare il darshan.
Non annoiatevi ascoltando il discorso, sarebbe un peccato. Quando il Maestro si alza dal Satsang, una volta finito il discorso, consideratevi sfortunato dato che questo tempo prezioso vi è scappato di mano.

Doveri di un satsanghi dopo il Satsang:
Una volta udito il discorso, non parlate con nessuno. Mettete enfasi sul Simran. Evitate la compagnia di coloro che parlano e socializzano. Siate certi che il Satguru vi ha colmato il condotto del cuore con il darshan. Se iniziate a parlare con qualcuno, il cuore seguiterà a svuotarsi. È dovere di un satsanghi non sperperare il dono ricevuto dal Satguru, anzi deve accrescerlo. Accrescerà se si impegnerà nel Simran da tre a sei ore dopo il Satsang. Inoltre, un devoto dovrebbe rammentare le frasi dette dal Satguru al Satsang. Dovrebbe chiedersi quali difetti ha e, da quel giorno in poi, cercare di eliminarli. Se non ci riesce, allora dovrebbe pregare davanti al Grande Maestro: “O Vero Imperatore, sono debole e peccatore. Per favore, perdonami”. Quando il discepolo dedicherà più tempo al Bhajan e al Simran, gli attributi del Satguru incominceranno a manifestarsi nel devoto e i suoi difetti verranno meno. Questo è il beneficio dell’ascolto del Satsang.
Dunque, un satsanghi dovrebbe cercare di seguire e di agire in base ai comandamenti dopo aver ascoltato il Satsang di un perfetto Maestro. Dovrebbe tralasciare la lussuria, l’ira, l’atteggiamento critico, le calunnie e le compagnie negative. Dovrebbe mangiare cibo guadagnato solo con il duro lavoro e con denaro onesto. Un satsanghi non progredirà spiritualmente finché non si guadagnerà da vivere con il sudore della propria fronte.
Se un satsanghi è ospite di qualcuno e gli viene servito cibo, deve ricompensarlo dando il merito di tre ore di meditazione. Altrimenti lo specchio del suo cuore non sarà pulito. Finché e fino a quando lo specchio del cuore non è pulito, non può amare il Satguru.

Devozione e fede profonda:
L’amore e la fede sono le fondamenta della spiritualità. Non si può erigere una casa senza fondamenta. Similmente, se una persona dedica ventiquattr’ore ogni giorno alla meditazione e non ha amore e fede, non può progredire spiritualmente nemmeno un po’. Naturalmente, nell’aspirante del sentiero spirituale si presenta l’ego. Come un bue in una pressa di olio continua a girare tutto il giorno, ma rimane nello stesso luogo – tale è la situazione della persona che non ha ancora sviluppato l’amore.
Si nota generalmente che qualunque lavoro intrapreso con entusiasmo, è compiuto celermente e bene. Lo studente che studia con sincerità di cuore, diventa bravo negli studi. È un principio che l’insegnante che istruisce gli studenti con amore, ottiene risultati migliori dai suoi studenti. D’altro canto, se un insegnante è pieno di collera, allora gli studenti non ottengono beneficio dai suoi sforzi.
Pertanto, è necessario che il Satguru sia l’amore personificato e che i satsanghi meditino con amore e devozione. Quando il Satguru è l’amore personificato e i satsanghi lo amano, anch’essi ameranno seguire i comandamenti del Maestro. In tal modo si ottiene ben presto beneficio. Uno non può concentrare la mente finché non ha sviluppato amore e devozione per il Satguru. Finché non si concentra la mente dispersa, non si può gioire del Simran.
Senza l’amore il Simran sembra un fardello. Se ora fate il Simran e dopo un po’ lo dimenticate, rimanete immemori per diverse ore. La prova del Simran costante è che l’anima incomincerà gradualmente ad abbandonare il corpo. Dopo aver attraversato le stelle, la luna e il sole, raggiungerà la forma luminosa del Satguru. Arrivare a questo punto è compito del Simran. Prima di allora, considerate il corso del Simran ancora incompiuto.

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