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Surat Shabd Yoga
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 In ricordo di mio padre Virgilio

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D I S C U S S I O N E
n/a Cari amati del Supremo Padre, Signore dell’Anima Kirpal Ajaib Sadhuram,

come ormai tutti sapete, il 20 dicembre alle ore 6:30 circa, durante la consueta meditazione delle 3, Dio Onnipotente nella forma dell’ amato Kirpal, è venuto a prendere mio padre.

È una tra le imprese più difficili mettere insieme i pensieri e le parole dopo questi ultimi giorni, ma so che mio padre lo avrebbe fatto. Con tutto il suo cuore, con totale attenzione e con autentiche parole d’amore avrebbe onorato la dipartita di un caro fratello e lo avrebbe fatto alla sua maniera, scrivendo senza freni ogni suo pensiero ed emozione di quel momento.

E’ da molto tempo che ormai mi porto dietro questo foglio praticamente bianco, perché inconsciamente è come se avessi voluto rimandare qualsiasi cosa mi ricordasse che mio padre non c’è più fisicamente: il momento era sempre quello sbagliato, le forze non c’erano mai e così sono arrivata ad oggi che ho compreso che l’unico modo che ha la mia anima in questo momento di parlare di mio padre è rivolgendo le mie parole direttamente a lui.
E quindi….

Caro papà,

cos’altro dire se non che ci manchi da morire. Come ho detto sorridendo a qualcuno in questi giorni, sei sempre stato una “presenza importante” in tutto e per tutto e quindi hai lasciato un enorme vuoto, un vuoto che però viene dolcemente riempito dalla grazia del Maestro, dal Suo amore e dalla misericordia per “noi poveretti”, come dicevi spesso tu.

Attraverso di te papà, il Maestro mi ha insegnato tantissimo riguardo ai diversi aspetti della vita ma soprattutto riguardo al sentiero spirituale. Ho imparato che il satsang è sacro, è la nostra salvezza e che non importa ciò che accade ma che tutte le preoccupazioni e i problemi che spesso ci travolgono, devono rimanerne al di fuori; che al satsang si va portando solo ed esclusivamente il proprio cuore, la grinta e l’amore per il Maestro, perché come mi ripetevi spesso, un satsangi deve essere forte, coraggioso e un vero guerriero come lo era Guru Gobind Singh in sella al Suo cavallo; che il Satsang deve essere l’appuntamento più importante della nostra settimana, che dovremmo abbandonare qualsiasi lavoro urgente per partecipare al Satsang, perché in esso risiede l’essenza e la nostra protezione dagli attacchi del mondo.
Grazie a te ho imparato che Dio ci ha dato un’arma molto potente che è l’amore e che dobbiamo utilizzarla al massimo con tutti; che le parole d’amore scaldano il cuore e che vanno dette ogniqualvolta ci sia occasione. Non scorderò mai la tua dolcezza nel salutare le persone alla fine di un ritiro con un sorriso, un abbraccio o a mani giunte dicendo: “vi voglio tanto bene” e poi con il pugno alzato in aria “Kirpal ki jai… Vittoria a Kirpal”.

Ricordo che in occasioni speciali o semplicemente dopo un ritiro, eri così ispirato e su di giri che impugnavi i tuoi occhialini da vista, ti mettevi a computer e scrivevi. Dopo poco tempo a me, come al resto del Sangat, arrivava a sorpresa il messaggio dalla Newsletter e succedeva che la sera ci sentivamo per telefono e mi chiedevi con una tenerezza incredibile: “mali ho fatto tanti errori di grammatica?”. Si, di errori ne facevi, ma tutto quell’ amore così “impulsivo” toccava direttamente il cuore e il resto andava in secondo piano. “Massí figlia mia, l’importante è che si capisce” mi dicevi sempre.

Sono infiniti i momenti in cui ti ho ascoltato parlare del Maestro e probabilmente la maggior parte dei satsangi, almeno una volta, ti ha sentito in uno dei racconti sui Maestri o dei momenti trascorsi ai Piedi del tuo Imperatore come lo chiamavi tu. Non dimenticherò mai i tuoi modi: iniziavi calmo e abbastanza composto, poi, mano a mano che i ricordi si facevano più nitidi, ti trasformavi diventando un tornado di gesti e di parole d’amore. Quel poco di compostezza iniziale scompariva lasciando spazio a ciò che eri tu nella tua essenza: un uragano d’amore per quel Maestro che ti aveva dato tutto. Quanto amavi il Maestro Kirpal! In alcuni momenti di estasi totale perfino pronunciare i nomi di “mata Gulab Devi e pita Hukam Singh”, di coloro che avevano messo al mondo un tale Maestro, ti faceva emozionare.

Ho appena rivisto un video in cui parli della tua iniziazione. 20 Gennaio 1974: solo da come ripetevi quella data, era chiarissimo a chi ti ascoltava che quello è stato il giorno più importante e speciale della tua vita. Descrivevi tutto a tuo modo e al massimo livello come sempre: “Iniziazione a Milano, in Via Boscovich, una traversa di Corso Buenos Aires; quel giorno il corso era pieno di luce, sembrava come ci fossero campane che suonavano a festa, si sentiva una musica celestiale, come una fanfara che ti dava il benvenuto a casa”.
Sei unico papà! Sento ancora nelle orecchie la tua voce ripetere “20 Gennaio 1974”. La gioia e l’energia del Maestro ti travolgevano di sorpresa ogni volta che parlavi del tuo Maestro e dei momenti trascorsi ai Suoi Piedi e amavi esprimerlo con tutto te stesso fino a che gli occhi si riempivano di lacrime, la bocca iniziava a tremare e, come un bambino, smettevi di parlare per la troppa emozione.

Avevi un sorriso fantastico e quando sorridevi i tuoi occhi azzurri risplendevano ancora di più…
E anche quando te ne sei andato ci hai lasciato con un sorriso incredibile, sicuramente diverso da quelli che sono stata abituata a vedere, ma quel sorriso di pace, di beatitudine e di felicità è stato il più bello che ci potessi fare, nel quale anche noi abbiamo trovato pace e la conferma che quando i tuoi occhi di carne si sono chiusi, tu abbia visto quanto di più bello la tua anima aspettasse di rivedere da tantissimo tempo.

In quei giorni dopo che te ne sei andato “Nach Re” è risuonato a gran voce mattino, pomeriggio e sera e anche ai Suoi Piedi il tuo cavallo di battaglia è stato cantato in tuo ricordo ed ogni volta un’energia meravigliosa ha riempito ogni piccola particella del cuore… “Danza o mente danza di fronte al Satguru. Canta le lodi del Satguru affinchè tu possa recidere il peccato della nascita”.

Ringraziamo tutti i cari satsangi che sono venuti, che ci hanno aiutato e inondato di amore, con i quali abbiamo cantato bajhan a tutte le ore possibili del giorno, con i quali abbiamo ricordato il Maestro, abbiamo meditato e che hanno reso quei giorni speciali e unici nonostante la sofferenza per il distacco fisico. Ringraziamo con tutto il cuore tutti coloro che ci sono stati vicini e hanno inviato amore anche da lontano in ogni modo possibile. Ringraziamo il Potere Supremo del Maestro, il Naam, il nostro compagno fedele che non ci abbandona mai, per la Sua grazia infinita piena di perdono e misericordia

Ringrazio l’uomo più importante della mia vita, mio padre, al quale non potrò mai essere grata abbastanza per avermi fatto incontrare il Maestro e comprendere che Lui è l’unica Verità e l’unico vero appoggio in questo mondo e per avermi lasciato l’eredità più grande: l’Amore per il Maestro.

Come Mastana ji ti immagino danzare nel totale inebriamento d’amore di fronte al tuo Imperatore Kirpal.

Nel Suo dolce amore

Malika

Surat Shabd Yoga

 

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