-2147467259|Operation must use an updateable query.

accedi all'introduzione per vedere le foto per leggere i discorsi per entrare nel forum per ordinare i video

Surat Shabd Yoga
Nome utente:
Password:
Salva password
Hai perso la Password? | Opzioni di amministrazione
 Elenco dei forum
 per essere al corrente
 Storia 24

Nota: Devi registrarti per inserire un messaggio.
Per registrarti, clicca qui. La registrazione è gratuita

Grandezza della finestra:
Nome utente:
Password:
Formato del testo: GrassettoCorsivoSottolineato Centrato Inserisci collegamentoInserisci e-mailInserisci immagine Inserisci codiceInserisci citazioneInserisci lista
   
Messaggio:

* HTML Attivo
* Istruzioni Html Attivi

Modalità:
Includi firma.
Notifica via e-mail la risposta di altre persone alla discussione.
     
D I S C U S S I O N E
Amministratore Seconda visita a Dalhousie
Storia 24

dal libro “Memories of Sawan” di Bibi Lajo

Durante la stessa estate, nel mese di Jeth (maggio) e dopo il mese di Baisakh (aprile), Hazur si recò al presidio governativo di alta quota di Dalhousie. Prima di partire mi diceva spesso che dalla gioia molti satsanghi arrivavano sempre in anticipo a Dalhousie.
Un giorno prima dell’arrivo di Hazur raggiunsi la residenza, feci le pulizie e sistemai tutto nelle stanze; poi uscii e a un tratto notai un vecchio seduto su una panchina. Il suo nome era Bishan Singh. Mi chiese: “Bibi Ji, questa è una residenza della Radha Swami?” Risposi: “Sì Baba Ji”. Poi mi chiese dell’arrivo di Hazur. Gli dissi che sarebbe arrivato il giorno dopo all’una. Domandai a Bishan Singh se avesse gradito una tazza di tè. Disse: “No, Bibi Ji, devo incontrarlo e verrò domani”. Dissi: “Va bene, domani darà il darshan, vieni”.
Il giorno dopo Bishan Singh arrivò alle undici e si sedette sulla panchina. Esattamente all’una in punto Hazur apparve con la barba splendente e sorridente come un fiore appena sbocciato. Raggiunse la veranda e si sedette sulla sedia che era pronta per lui. Portai Bishan Singh nella stanza e gli chiesi di accomodarsi sul divano. Andai da Hazur e chinai la testa ai suoi piedi; Lui mi benedisse alzando la mano sopra la mia testa e guardandomi con i suoi occhi amorevoli, che mi resero molto felice. Hazur disse: “Bene, Bibi Ji, sono venuto a casa tua e ho soddisfatto tutti i tuoi desideri quando mi hai detto che volevi servirmi per sei mesi. Ora fai il seva. Ho soddisfatto il tuo desiderio. Adesso accetterai la verità e mi crederai”. Chiesi perdono giungendo le mani e dissi: “Ho commesso un errore, Satguru. Le tue parole sono sempre vere e non possono mai essere false. La mente ci inganna sempre”. I Maestri non sono mai tentati dalle proprietà o dall’estate o dall’inverno. Leggono sempre nella mente degli amanti di Dio, ne soddisfano i desideri e ne accettano con gioia il seva.
Quando Hazur stava per lasciare questo mondo, non aveva niente a che fare con le cose del mondo. Un giorno gli chiesi: “Non stai bene. Che cosa succederà a questi grandi edifici per il sangat e per la Dera?” A quel punto rispose: “Non mi importa. Ho fatto la mia parte nei giochi della vita. L’uccello della natura ha portato via il nido dall’albero e ora non importa se la candela brucia o no. Quindi che significato hanno per me questi edifici? Non sono la mia gloria. La mia gloria è nel grembo del mio Maestro, del mio Guru, Suono o Shabad. Servo per volontà del mio Satguru. Sono felice di fare per Lui ciò che desidera. I Santi non sono prigionieri delle cose del mondo. Sono sempre liberi come gli uccelli. L’uccello acquatico dimora continuamente nell’acqua, ma quando vola, si libra con le ali asciutte. I Santi hanno famiglie e figli, ma sono sempre distaccati nonostante facciano tutto”. (Quindi queste sono le parole del Maestro quando era malato. Ora ricordo perché parlava in modo diverso prima di ammalarsi; ecco il motivo per cui ho scritto queste parole.) Poi chiesi a Data Ji di andare dentro e lavarsi le mani, il viso e mangiare qualcosa perché un sardar (sikh) lo stava aspettando. Era seduto nella stanza grande. Hazur mi disse: “Kako, vediamo prima il sardar, poi mi laverò le mani e il viso”. Quando Data Ji entrò nella grande stanza per vedere l’uomo, questi si alzò con le mani giunte e gli toccò i piedi; gli prese leggermente le mani. L’incontro fu saturo di amore.
Com’è scritto nel Guru Granth Sahib, il libro sacro dei dieci Guru Sikh, in punjabi:

1. Bikh boyia ladhya samundar najar
2. Kadi dise na awyi na ur na par

1. Getti i semi e poi li lanci in mezzo all’oceano.
2. Non si vede mai né al centro né di fronte perché non si vede nessuna riva.

Il significato è che lavoriamo per tutta la vita, sperperiamo tutto in modo tale che non possiamo sentire quello che abbiamo fatto e sprechiamo invano le nostre energie.
Così Bishan Singh aveva una nipotina di tredici anni e altri due nipotini. Non lasciò passare giorno senza il darshan e il Satsang di Hazur. Disse ad Hazur: “Voglio passare il resto della mia vita al tuo servizio. Questi bambini verranno mandati a casa loro”. Iniziò a considerare questo mondo inutile. Così trascorreva i giorni in compagnia del Satsang e del darshan di Hazur. Poi giunse il compleanno di Baba Ji a Dalhousie. Festeggiai con grande gioia e auguri.
Babi Kamal, un’altra devota di Hazur, disse: “Festeggerò il compleanno di Hazur a casa mia da sola”. Dissi: “Voglio festeggiare qui”. Lekhraj, un altro devoto, festeggiò il compleanno di Hazur nella Dalhousie Hall. Con il suo gentile favore Data Ji tenne un Satsang e facemmo festa per il suo compleanno. Il secondo anno lo festeggiai nella mia residenza. Hazur amava moltissimo Kamal. Era una ragazza amorevole e una grande devota. Visse sempre nel nome di Hazur. Spese un sacco di soldi per il suo compleanno e molte persone vennero da Amritsar per partecipare al Satsang del compleanno. Venne anche Dharamchand, un noto commerciante, e portò molta frutta e frutta secca per partecipare al compleanno di Hazur. Tutte le cose furono mostrate ad Hazur e lui disse: “Spende già molti soldi e fa molto seva per la spiritualità. Sono molto felice con lui. È un vero uomo”.
Dharamchand servì con cuore, anima e denaro. Il giorno del compleanno di Hazur arrivò dal Kashmir Mehta, un altro devoto. Scattò quattro fotografie di Hazur e fece molto seva. Il compleanno fu celebrato con grande allegria. Tutti gli ufficiali di quella zona apprezzarono il cibo. Quel giorno era nuvoloso, come se stesse per esplodere una pioggia di gioia. Dissi ad Hazur: “Per favore, non lasciare che piova finché tutto il sangat non avrà finito con il langar e il Satsang”. Hazur disse: “D’accordo, Kako, non preoccuparti”. Il giorno del compleanno Mehta scattò tutti i tipi di fotografie di Hazur. Fotografò anche Bishan Singh e Makhan Singh, che erano presenti con me. Quelle quattro grandi foto sono ancora sui muri della grande sala di Dalhousie.
Data Ji distribuì il cibo a tutti con le sue mani e tenne il Satsang. Distribuì il parshad in grandi sacchetti di carta. Poi mi disse: “Bibi, fermati adesso. Sei molto felice e sarai stanca”. Risposi: “No Sache Patshah, è la Tua grazia”. Hazur disse: “Il Satsang è finito e tutto è finito, ora può piovere”. Esclamai: “Sì, Sache Patshah, lo voglio anch’io”. Iniziò a piovere così forte che fuori non si vedeva nulla. Il Satguru è fantastico, può fermare la pioggia.
Un giorno la mattina presto Hazur mi disse: “Kako, se Bishan Singh potesse venire oggi, sarebbe una buona cosa.” Dissi: “Satguru Ji, se così desideri, posso mandare qualcuno a chiamarlo”. Hazur disse: “Voglio che lo mandi a chiamare, sarebbe perfetto.” Sache Patshah era in piedi e notai fuori che Bishan Singh stava già arrivando. Data Ji disse: “È molto bello che tu sia venuto qui”. Bishan Singh rispose: “Penso che dovremmo fare una mappatura dell’edificio. Dovremmo pianificare insieme poiché siamo entrambi ingegneri”. Dissi: “Data Ji, per favore, fatti un bagno”. Data Ji disse: “Oh, Kako! Devo fare un bagno”. Dissi: “Sto arrivando Data Ji”. Satguru Ji fece il bagno e bevve del latte. Hazur disse: “È abbastanza, Kako, adesso sono pieno. Ora sei felice e non dovrai preoccuparti per me”. Dissi: “Sì, Sache Patshah, non ti importa mai del cibo anche se passano dieci giorni. Sache Patshah, sei sempre saturo di Naam, il resto di noi esseri viventi dipende dal cibo”.
Sache Patshah e Bishan Singh andarono a controllare la pianta dell’edificio e rimasero impegnati fino alle due del pomeriggio; non avevano pranzato. Dopo una lunga attesa andai a chiamarli. Guardandomi da lontano, Hazur iniziò a ridere e disse a Bishan Singh: “Lajo viene a chiamarci. Kako, ci vorrà ancora mezz’ora, quindi aspetta”. Dissi: “Sache Patshah, sono già le due. Sarai affamato e avrai mal di stomaco, quindi il resto del lavoro sarà fatto domani”. Din Dyal disse: “Kako, non si farà nulla domani. Oggi siamo in due. Non si sa mai chi sarà presente tra noi due domani. Domani non sarà come oggi e domani non si farà nulla”. Sentito queste parole di Hazur, rimasi molto spaventata e preoccupata chiedendomi perché avesse parlato così. Data Ji arrivò alle tre, mangiò e si sedette. Bishan Singh tornò a casa sua. Hazur esordì dicendo: “Abbiamo quasi finito con il nostro lavoro e non devi preoccuparti del dinga”. Dissi: “Sache Patshah, quello che hai detto su domani, mi spaventa e preoccupa”. Hazur disse con un sorriso: “Kako, saprai tutto tra due ore. Non c’è nessun ritardo per questo”. Adesso ero un po’ più entusiasta.
Bishan Singh andò a casa e mangiò. Non si riposava ancora perché i nipoti chiesero al nonno di andare a Bakrota per comprare delle scarpe. Bishan Singh disse: “Andiamo, sciocchi bambini o non mi permettete di partecipare al Satsang oggi. Non ho perso un Satsang, nemmeno per un giorno”. Andò a comprare le scarpe per i bambini, ma per strada si sentì stanco, si sedette e disse alla nipote: “Ho già avvertito questa stanchezza, ma oggi sono davvero stanco”. Non appena ebbe pronunciato queste parole, cadde a terra. Entrambi i ragazzi tornarono e la nipote arrivò piangendo. I servitori di Hazur la riconobbero e dissero: “È la nipote di Bishan Singh”. Le chiesero: “Cara bambina, perché piangi?” Spiegò che il suo Baba era caduto. Quando i servi andarono a trovarlo, giaceva morto. Lo appoggiarono sul lettuccio e lo lasciarono a casa sua. Nel frattempo, la guardiana della residenza di Hazur entrò e disse: “Bibi Ji, Baba (Bishan Singh), che veniva qui tutti i giorni, è morto”. Le risposi che non potevo credere alle sue parole perché gli amanti dell’Amato gli sono sempre cari. Poi Hazur uscì dalla stanza e disse: “Bibi, Sardar Bishan Singh ha lasciato il corpo. Devo andare perché i suoi figli potrebbero piangere per lui”. Dissi: “No, Sache Patshah, non dovresti andare, piove forte e fa molto freddo. Andrò io”. Hazur disse: “Va bene, Kako, quando andrai?” Dissi: “Se vado al mattino, non è bene lasciare i bambini da soli vicini alla salma”. Hazur disse: “Va bene Bibi, fallo”. Augurai la buonanotte ad Hazur, chinai la testa e ottenni il suo permesso. Poi andai alla residenza di Bishan Singh. Quando arrivai, vidi che giaceva morto e il bambino più piccolo che piangeva. Ambedue il fratello e la sorella stavano piangendo accanto alla salma. Presi i bambini in grembo, li accarezzai e li incoraggiai. Dissi loro che eravamo al loro fianco e che ci saremmo presi cura di loro. I bambini si addormentarono e rimasi seduta accanto alla salma tutta la notte. Pensai di dare ad Hazur tutte le informazioni per sapere cosa fare. Il servitore di Hazur, Krishan, arrivò alle 4:00 del mattino. Andai a casa di Hazur con Krishan. Arrivai alle 5:00 e vidi che Hazur era già in piedi fuori. Disse: “Dovremmo andare adesso. Stavo aspettando che tu sapessi cosa fare dopo. Solo le donne conoscono queste cose”. Sache Patshah aveva numerose virtù. Faceva il seva solo per chi se lo meritava. Chiesi ad Hazur: “Tu sai tutto e non hai dimenticato nulla”. Data Ji disse: “No, Kako, dimmi tu cosa fare”. Dissi: “Non dobbiamo cremare la persona con una bara bianca perché era amico di un grande potere”. Data Ji accettava sempre le mie richieste. Poi Hazur disse: “Kako, vai tu al mercato e porta tutto ciò di cui hai bisogno per la cremazione”. Dissi: “Va bene, Satguru Ji”.
Andai al mercato e comprai tutto. Data Ji disse: “Kako, ecco perché ieri ho finito tutto il lavoro. Ti sentivi nervosa. Questa era la ragione, Bishan Singh non sarebbe stato vivo oggi. Il Satguru mi ha detto che è stata la grazia del Maestro per cui Bishan Singh è venuto da me perché dobbiamo prenderci cura dei cari durante la vecchiaia, anche se ha passato con me l’infanzia e la giovinezza e poi se n’è andato (n.d.t. Bishan Singh era stato a lungo tanti anni prima un dipendente del grande Maestro). Si è unito di nuovo a me perché doveva morire di una morte rispettabile in compagnia di buoni satsanghi: ha gioito dei Satsang nella vecchiaia ed era il mio amorevole amico. In questo modo la sua mente si è purificata. No, non attraverserà il ciclo delle nascite. Andrà nel posto giusto. I Santi sono Santi per nascita, ma tra loro c’è un esile velo di segretezza. Quando s’innalzano, si espongono. Quelli che mantengono l’amicizia con i Santi, non rimangono mai privi di ricompensa”.
Dissi: “Questo è vero, ma Tu lo sai meglio e a chi vuoi farlo sapere”. Dopo averne parlato, si diresse verso la residenza di Bishan Singh. Non appena Hazur arrivò alla residenza, scoprì il volto di Bishan Singh e iniziò a dire: “Finalmente hai onorato la nostra amicizia, dopo cinquantacinque anni di separazione”. Portai ghi, una stoffa di seta e tutto ciò che avevo acquistato al mercato. Data Ji lo fece lavare, vestire e sedere sulla sedia; fecero una foto insieme. Hazur disse: “Kako, se suo figlio vedesse che il padre se n’è andato in un modo così meraviglioso, sarebbe molto felice”. Sache Patshah mise il corpo di Bishan Singh sulla tavola di legno che aveva decorato. Quindi sollevò la tavola sulle sue spalle e la portò al cimitero.
Hazur cremò il corpo di persona. Aveva piovuto forte da diciotto giorni, però quel giorno non pioveva e il cielo era sereno. Quando il corpo fu bruciato per più della metà, Hazur se ne andò. A metà strada dalla sua residenza il cielo si coprì. Hazur arrivò alla residenza e iniziò a piovere forte; chiesi cosa fare con i bambini. Se i bambini fossero rimasti lì da soli, avrebbero pianto. Nessuno di età o saggezza appropriata era con loro. Allora Hazur disse: “Se portiamo questi bambini con noi, la gente potrebbe pensare che abbiamo preso tutto dalla casa di Bishan Singh”. Dissi: “Va bene, possiamo chiudere a chiave la residenza di fronte a tutte le persone, lasciare che la domestica si prenda cura dei bambini e faccia in modo che dormano nella veranda. Poi li portiamo a dormire con noi in casa”.
Data Ji chiamò qualcuno per far arrivare il riksha e portò i bambini con sé nella sua residenza sotto la pioggia. Quando arrivarono alla residenza, cucinai, feci il bagno ai bambini, li vestii e diedi loro da mangiare. I bambini dimenticarono il loro dolore e la loro sofferenza con l’amore di Hazur.
Dieci giorni dopo la morte di Bishan Singh, arrivò suo figlio alla nostra residenza. Vide che i suoi figli erano felici. Sentii tutto di suo padre dai bambini e se ne rallegrò molto. Ringraziò Hazur ancora e ancora. Data Ji lo incontrò con affetto, disse: “Fratello, non ho fatto niente. Bibi si è presa cura di tutto e ha dato molto amore ai tuoi figli”. Lui disse: “Sì, Satguru Ji, sono molto grato anche a Bibi Ji”. Poi disse ad Hazur: “Data Ji, sei sempre stato gentile con mio nonno e gli hai offerto una promozione come sorvegliante nel suo lavoro”.
Fu allora che capii che era il nipote di Bishan Singh e che i bambini erano i suoi pronipoti. Data Ji lo tenne con sé per tre giorni. Lui (il nipote) disse: “Data Ji, qualunque siano le spese per mio nonno, le pagherò io”. Data Ji disse: “No, fratello, non accetterò i tuoi soldi”. Il nipote rispose: “No, Hazur, in un posto così lontano hai organizzato tutto per mio nonno e ti sei preso cura dei miei figli. Questo è troppo. Pagherò tutte le spese”. Data Ji disse: “No, fratello, i figli che erano suoi nipoti (di Bishan Singh), sono anche nostri”. Disse: “Certo Data Ji, ma devo pagare cinquecento rupie”.
Poi Data Ji mi chiese: “Kako, cosa sta dicendo questo ragazzo?” Dissi: “No, figliolo, Data Ji fa ogni cosa per tutti coloro che hanno bisogno in questo mondo. Data Ji considera Bishan Singh come un fratello, quindi ha più diritto di spendere soldi per lui. Non hai più diritto di Hazur perché Bishan Singh era il fratello di Hazur e tuo nonno. No, no, fratello, non accetteremo niente”. A questo punto il poveretto rimase in silenzio. Hazur gli affidò i bambini, gli diede tutti gli averi di Baba Ji e un grande vassoio di dolci come parshad e lo salutò. Poi se ne andò felicemente.
Il Satguru Ji fece sempre del bene agli altri. Diede persino le medicine ai serpenti, il che significa che trattava bene anche le persone cattive. Questo non era niente per Hazur; fece un grande lavoro per ogni anima.
Era pieno di umiltà, gentilezza, amore e generosità. Aveva un aspetto spirituale, un’andatura maestosa, il simbolo spirituale della luce, un modo di parlare dolce e un viso affascinante, ma non gli prestammo abbastanza rispetto. “Oh mio Satguru, Tu sei il Sommo e il più grande. Le tue gesta sono grandi, i tuoi genitori sono grandi, la tua devozione è grande, la tua vita è grande. Come posso cantare le Tue lodi? È impossibile. La Tua gloria è infinita, è illimitata, non ci sono parole.


Surat Shabd Yoga

 

Torna Su
Snitz Forums

torna alla pagina principale