Sant Ji sul seva
estratto da un domande e risposte del 10 ottobre 1976 con Sant Ajaib Singh Ji
DOMANDA: So che se non fosse stato per la grazia del Maestro e per il fatto di vivere all’ashram, da molto tempo avrei rovinato la mia vita, l’avrei buttata via. Per tutta la mia vita è stato come se avessi sempre cercato di buttarla giù per lo scarico e anche all’ashram una volta capii… una volta in un momento in cui ero giù, decisi che volevo fuggire e ubriacarmi. Mi resi conto che a quel tempo non conoscevo nessuno che bevesse. E sorrisi al pensiero che il Maestro mi aveva messo in una prigione speciale dove potevo diventare un uomo buono, e di questo sono riconoscente.
SANT JI: Se in qualche momento hai avuto qualsiasi pensiero negativo che è penetrato nella mente, allora rimprovera la mente cento volte e non permettere mai più a quel pensiero di ripresentarsi. Se abbiamo pensieri, se pensiamo di commettere qualche azione sbagliata come mangiare o bere, è lo stesso come se compiamo quell’azione. Sarebbe meglio se pensassi sempre al tuo Satguru, alla Forma radiante del tuo Satguru e pensassi sempre che forse qualche volta egli ci chiamerà e vedremo gli Amati del Satguru che ci diranno ancora di meditare: in quel modo puoi sviluppare il Simran, il che sarà ottimo per le tue meditazioni. Non tutti nel mondo sono fortunati a ricevere l’iniziazione e non tutti nel mondo sono fortunati a fare seva. Quando fai seva, ottieni qualcosa dalla meditazione delle persone che sono servite da te e la maggior parte dei tuoi peccati va a loro. Dunque tu sei fortunato e benedetto perché vivi in un’atmosfera molto positiva, benedetta e fai seva.
DOMANDA: I nostri peccati vanno alle persone che serviamo? Hai detto che la maggior parte dei nostri peccati vanno alle persone che serviamo e che otteniamo il frutto della loro meditazione?
SANT JI: Sì.
tratto dal Sant Bani, gennaio 1977, pag. 29-30
Scritto Da - sev. il 19 Ottobre 2008alle ore 17:05:28