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Surat Shabd Yoga
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 "La vera gloria del Maestro" - Sant Ajaib Singh Ji
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499 messaggi
Inserito il - 02 Maggio 2005 :  05:10:55  Visualizza profilo  Modifica messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente
"La vera gloria del Maestro"
Sant Ajaib Singh Ji

dal libro "Ruscelli nel deserto"

16 dicembre 1977
Sant Bani Ashram, Rajasthan, India


DOMANDA: Una volta il Maestro Kirpal scrisse che ognuno dei cinque Santi Nomi ha un suo proprio potere, ascendente, caratteristica ed energia. Potrebbe Sant Ji fare un commento al riguardo? In altre parole, i Nomi hanno molto più potere di raccogliere semplicemente i pensieri? Esercitano qualche influsso nei piani interiori?
SANT JI: È proprio così, facciamo un esempio: il tuo nome è «Chris». Tu sai chi sei, conosci il tuo potere e l’influsso che hai sulle persone. «Chris» è il tuo nome, ma tu sei anche qualcos’altro. In effetti questi cinque Santi Nomi sono i nomi di coloro che reggono i cinque piani interiori. Solo quando andremo nell’intimo, li incontreremo a faccia a faccia proprio come ci stiamo guardando ora, ne conosceremo il valore e l’ascendente. È interessante che quando pratichiamo la devozione, allo stesso tempo pratichiamo la devozione di Dio Onnipotente e la devozione di questi cinque padroni dei piani interiori. Sono i piani più bassi che dobbiamo attraversare. È necessario praticare pure la devozione di questi dèi inferiori o possessori di questi piani giacché abbiamo lo Shabd più alto e quello Shabd superiore ci innalza attraverso questi piani.
Supponiamo di andare interiormente nel primo piano e di conoscere il dio che lo governa; allora ne conosceremo l’influenza, quale ruolo occupa nella nostra vita spirituale, fino a che punto dobbiamo essergli devoti e che cosa di positivo e di negativo fa per noi. Nello stesso modo, quando entreremo nel secondo piano ed incontreremo il signore di quel piano, allora sapremo di lui, che cosa fa per noi e fino a che punto dobbiamo rendergli omaggio. Perciò non sapremo la loro influenza o le loro caratteristiche fino a quando non andremo nell’intimo e non li vedremo a faccia a faccia.
La conoscenza all’inizio avviene per nome, poi con il tempo impariamo attraverso l’esperienza. Proprio come nel vostro caso: siete venuti in India e avete visto com’è fatto l’aeroporto di Delhi e le sue strade. In modo analogo ora noi conosciamo solo i nomi dei signori dei piani interiori, ma una volta che saremo entrati nell’intimo, li vedremo e conosceremo i piani inferiori che dovremo attraversare per accedere ai piani più alti.
I Santi e i Mahatma hanno perfezionato questi Santi Nomi e hanno incontrato i signori di questi piani; perciò hanno accesso ai piani più alti giornalmente senza alcuna resistenza o difficoltà, vanno e vengono con facilità. Allorché il discepolo entra interiormente, il Maestro lo guida di piano in piano e gli fa conoscere il signore relativo. Il Maestro dice al signore di quel piano: «Lui è mio discepolo», in quel modo l’anima è libera di viaggiare nei piani interiori. È proprio come se qualcuno fosse amico di un re. Se vuole incontrarlo, lo fa senza alcun problema e se desidera portare qualcun altro con sé, può farlo liberamente. I Maestri hanno perfezionato questi cinque Santi Nomi e conoscono molto bene i signori di questi piani: di fatto sono loro i re e chi segue il re, non ha problemi nei piani interiori.
Se leggiamo i cinque Santi Nomi in qualsiasi libro o se qualcuno che non li ha ancora perfezionati, ci dà questi Nomi, allora non ci sono di alcun aiuto poiché non v’è alcuna carica. Il Maestro diceva che il Naam non è solo nell’impartire la conoscenza delle parole, ma nell’attenzione; dietro al Simran datoci dal Maestro opera il suo potere spirituale.
Se un generale dell’esercito dà l’ordine ad un soldato di andare a uccidere molte persone, questi lo farà; il soldato non sarà incolpato perché è il potere di quel generale che agisce dietro l’ordine che ha dato. Ma se quel soldato schiaffeggia qualcuno senza l’ordine del generale, può essere condannato dalla corte marziale poiché in quel caso il generale non ha impartito alcun ordine e non v’è nessun potere dietro ad esso. Ha compiuto quell’azione di sua propria volontà. In modo analogo, coloro che ricevono l’iniziazione al Naam da un perfetto Maestro, ottengono la sua carica e il Maestro stesso è responsabile di ogni azione. Di conseguenza quando vanno nell’intimo, non sono esposti ai problemi di quelli che non possiedono la protezione di un perfetto Maestro. Quando il discepolo va interiormente, il Maestro è sempre con lui e gli fa incontrare i signori di quei piani. Dice loro: «È mio figlio, abbiate cura di lui».
In questo contesto Guru Ramdas ha scritto con grande chiarezza: «Quando i Santi o i Guru vengono nel mondo, dicono che i messaggeri del Potere Negativo si presentano da noi quando andiamo nei piani interiori e vengono per chiedere una tassa perché ora noi siamo nel regno del Potere Negativo: questo corpo è la terra che lui ci ha dato e nel momento in cui adoperiamo i sensi, coltiviamo questa terra e quando ne ricaviamo qualche godimento, dobbiamo pagare una tassa in modo preciso. Se possediamo della terra, dobbiamo pagare una tassa e ugualmente dobbiamo pagarla perché siamo nel regno del Potere Negativo. Attraverso la protezione del Maestro siamo esentati dal pagamento».
Guru Ramdas diceva ai discepoli: «Quando i messaggeri del Potere Negativo vengono a chiedervi la tassa, non preoccupatevi; seguitemi ripetendo i Nomi che vi ho dato. Se viene qualcuno a chiedervi quella tassa, rispondete: “La pagherà il Maestro che ci guida”, e quando verranno da me, me ne prenderò cura. Non preoccupatevi di loro». Possiamo conoscere la gloria del Maestro solo nei piani interiori nel momento in cui vediamo come il Maestro vi opera.
Quando il Maestro avvicina il discepolo al luogo del Signore del Giudizio, questi chiede al Maestro: «Hai portato tutte queste persone, hai pagato la loro tassa? L’hai sistemata?». Il Maestro dice: «Ebbene, mostrami il tuo libro dei conti ed io pagherò. Pagherò qualsiasi cosa debbano pagare, portami il tuo libro». Ma quando il Signore del Giudizio porta quel libro, non trova alcun conto degli iniziati di un perfetto Maestro giacché al momento dell’iniziazione il Maestro leva i conti degli iniziati e se li accolla. Il Signore del Giudizio ne rimane sorpreso e dice: «Com’è possibile?» e a quel punto si rende conto che sono i discepoli del perfetto Maestro, il quale ha già liquidato i conti prendendo le sofferenze sul suo corpo o con qualsiasi altro mezzo. In realtà il Maestro usa molti modi per liquidare i nostri karma. Ecco perché Guru Nanak Sahib dice: «Quando viene il Signore del Giudizio, Nanak gli dice che dal momento dell’iniziazione ogni singolo karma che l’anima contrae, è pagato dal Maestro in persona».
Al momento dell’iniziazione è vero che al Maestro occorre un po’ di tempo per unire l’anima a Sach Khand poiché il Potere Negativo ha ancora controllo sull’anima. Al Maestro occorre tempo per prendere le funi dell’anima dal Potere Negativo che le ha nascoste e per legarle a Sach Khand. Presto o tardi colui che è legato a Sach Khand, vi andrà definitivamente. Ecco perché potete stimare il Maestro solo quando andate nell’intimo e lo vedete all’opera poiché lavora lì come nessun altro può fare. Il Sentiero interiore è molto complesso e solo quando andiamo interiormente e lo vediamo agire per noi, possiamo apprezzare realmente il Maestro vivente. Ora lo giudichiamo un uomo normale come noi e in questo modo non lo apprezziamo pienamente. Ecco perché il Maestro dice di considerarlo come vostro fratello, padre o amico. Solo nel momento in cui andrete interiormente e vedrete come il Maestro opera, potrete veramente stimarlo e rispettarlo.
Guru Arjan Dev dice: «Ho visto il Maestro ed è esattamente come ho sentito dire». Dice che quando l’anima va interiormente e vede il Maestro all’opera, solo in quel momento si rende conto che «qualunque cosa abbia sentito sul conto del mio Maestro – che protegge la mia anima e opera nei piani anteriori – la vedo veramente». E aggiunge: «Egli unisce con Dio coloro che sono separati, è il giudice o l’avvocato nella corte di Dio». Se vogliamo vincere una causa mondana, abbiamo bisogno di un avvocato competente; in modo analogo il Maestro è come un avvocato nella corte di Dio: ci aiuta nella battaglia che stiamo combattendo con il Potere Negativo. Ecco perché è chiamato il giudice nella Corte di Dio.
Il Potere Negativo non concede nulla. Dobbiamo pagare ogni karma contratto in questa regione. Ritiene ogni anima responsabile per qualsiasi karma abbia eseguito qui ed esige che siano liquidati tutti i karma contratti in questo regno.
I Santi e i Satguru sono liberi da tutte le malattie poiché non hanno alcun fardello karmico da liquidare. Qualsiasi sofferenza o malattia scontino, è solo poiché nel loro amore si addossano i karma dei discepoli.
Una volta il Maestro Sawan Singh era seduto nell’ashram con due capi sikh che avevano sentito una profezia in base alla quale il Maestro stesso sarebbe vissuto cento anni. Gli domandarono: «Maestro, è vero che vivrai cento anni?». Rispose: «Sì, è vero, prevedo di vivere per cento anni ma solo se i discepoli mi lasciano meditare e fare il lavoro come sto facendo ora. Ma se piangono davanti a me e dicono “siamo addolorati, soffriamo” e se non meditano, non obbediscono ai miei comandamenti, ci sono molte possibilità che vi abbandoni prima poiché dovrò pagare per tutto questo» e così accadde. Coloro che meditano e vanno interiormente, sanno che il Maestro Sawan Singh morì dieci anni prima all’età di novant’anni. Nello stesso modo anche al Maestro Kirpal fu posta la stessa domanda e rispose: «Solo se mi permetterete di lavorare con assiduità e se mediterete». Chi medita, sa che il Maestro Kirpal lasciò il corpo quattordici anni prima.
Vi dico una cosa molto interessante: una volta soffrivo di una febbre altissima e il Maestro Kirpal doveva venire il giorno seguente, ma prima dell’arrivo alcuni devoti vennero all’ashram da Delhi. Quando mi videro soffrire per la febbre, uno di loro mandò un telegramma al Maestro a proposito della mia malattia. Non mi chiese e non mi disse che stava per informare il Maestro; senza la mia approvazione andò a Ganga Nagar per trasmettere il telegramma al Maestro Kirpal. Il giorno dopo il Maestro Kirpal non venne poiché non appena ricevette quel telegramma, la mia febbre scomparve e stetti meglio. Il Maestro Kirpal cominciò ad averla ed era molto forte. Il giorno seguente venne da me un amato molto contento pensando di aver fatto una grande cosa mandando quel messaggio al Maestro. Mi disse: «Ho mandato un telegramma al Maestro a proposito della tua malattia ed ora te ne sei liberato». Mi arrabbiai molto con lui poiché sapevo che il Maestro Kirpal si era addossato il karma che dovevo pagare io e che lui stava soffrendo per quella febbre. Mi adirai con lui e gli chiesi: «Perché l’hai fatto? Non ti ho detto di farlo!» ed ero furibondo con lui. Gli dissi: «Il Maestro Kirpal non verrà oggi. Sta liquidando i karma che io dovevo pagare» e così accadde. Il Maestro Kirpal non venne quel giorno. Non venne nemmeno il giorno seguente a causa della febbre troppa alta, arrivò solo tre giorni dopo e il suo viso era molto pallido perché la febbre era stata fortissima. Liquidò un karma estremamente pesante.
All’arrivo del Maestro Kirpal, poiché avevo detto che non sarebbe venuto in quel giorno bensì dopo alcuni giorni, gli amati pensarono che fossi onnicosciente. Andarono dal Maestro Kirpal lodandomi: «Sapevamo che non saresti venuto perché lui ci aveva avvisato». Il Maestro Kirpal era molto esausto e sofferente, disse: «Lui vi stava dicendo che non venivo poiché questo è accaduto solo per causa sua». Mi scusai col Maestro: «Io non volevo che ti addossassi il mio karma, ma quest’uomo è andato a farti un telegramma». Il Maestro Kirpal rispose: «No, va tutto bene».
Così i Sant Satguru sono liberi da tutte le sofferenze e malattie poiché sono nell’amore dei loro discepoli. Riducono e si addossano il karma del discepolo, sia che questi lo desideri o meno.
I Maestri non sono vincolati al corpo come noi; non sono prigionieri del corpo. Possono abbandonarlo quando desiderano oppure vi possono rimanere finché desiderano. Non sono sotto il controllo della morte, anzi a rigor di termini è la morte sotto il loro controllo. Quelli che dicono: «Il Maestro è morto», sono in una profondissima illusione. Dovrebbero pensare: «Se il Maestro è veramente soggetto alla morte, allora a che serve prendere rifugio in lui?».
Noi vediamo che lui cambia solo il corpo e va ad operare in un altro polo umano. Infatti: «La luce che operava in lui è la stessa, le pratiche che ha insegnato sono le medesime: solo il corpo è cambiato».
Guru Nanak disse: «Il mio Satguru è sempre presente, sempre esistente in questo mondo. Non viene mai né mai se ne va. In questo mondo è la persona reale, rimane sempre qua».
Guru Arjan Dev Ji Maharaj dice: «I Maestri non sono nel ciclo delle nascite e delle morti, in effetti vengono qui solo per il bene altrui. Fanno dono della loro stessa vita per far incontrare le anime con Dio».

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