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Surat Shabd Yoga
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 "Il sentiero attraverso i reami astrali"
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Inserito il - 06 Febbraio 2006 :  03:53:06  Visualizza profilo  Modifica messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente
"Il sentiero attraverso i reami astrali"
George Arnsby Jones


Secondo gli insegnamenti dei mistici adepti esistono sette isole cosmiche e nove immense divisioni nel nostro universo degli universi. Queste divisioni, «residenze nella casa del Padre», possono essere appropriatamente ripartite in quattro grandi categorie in base allo schema cosmico della creazione:

1. la regione puramente spirituale
2. la regione spirito-materiale
3. la regione materio-spirituale
4. la regione materiale

I mistici adepti ci informano che l’esplorazione dei reami interiori (che consta delle prime tre grandi Divisioni), rappresenta l’eredità di ogni anima, e se non entriamo nell’intimo e non attraversiamo queste regioni, la colpa è nostra. Presumibilmente Kabir, il poeta-santo dell’India, ha descritto tali regioni nel modo più esauriente nei suoi scritti, ma sono state esposte altrettanto chiaramente da Guru Nanak (il primo Guru della religione sikh), Swami Ji e Baba Jaimal Singh Ji (due mistici supremi del XIX secolo) e nel secolo attuale da Baba Sawan Singh Ji e dal suo successore spirituale, Sant Kirpal Singh Ji Maharaj.
La terza regione più bassa, quella materio-spirituale, è la grande Divisione che più si avvicina all’universo materiale. La sorgente centrale di energia di questa regione materio-spirituale è conosciuta nel linguaggio orientale come Sahans dal Kanwal («Loto dai mille petali»), dalla quale tutto l’universo materiale trae la sua energia motrice. Questa terza regione materio-spirituale è altresì conosciuta come il «piano astrale» nella letteratura occulta occidentale e negli scritti teosofici. La scala del tempo nella regione astrale è più breve rispetto alla seconda regione spirito-materiale, pur essendo tuttavia molto più lunga di quella dell’universo materiale. Il regno astrale, che comprende la regione della «mente universale», cade nella dissoluzione alla fine del più piccolo ciclo di vita cosmico, che dura diversi milioni di anni. I «paradisi» di numerose religioni del mondo sono collocati in questa regione. Qui possiamo trovare il paradiso della cristianità, dell’Islam e lo swarga degli indù. Tali «paradisi» sono proprio meravigliosi, quantunque siano anch’essi soggetti alla dissoluzione finale.
L’inizio del mistico sentiero dell’Amore, la via di ritorno alla nostra vera Casa, avviene nella quarta e più bassa divisione della creazione, che abbraccia la totalità del nostro universo materiale: tutti i pianeti, soli, stelle, sistemi solari, galassie e ogni schema cosmico conosciuto e non alla moderna astronomia. La materia nel nostro universo fisico è nell’aspetto più grossolano in assoluto, nella forma più densa, con una combinazione assai limitata di spirito, quanto basta per vivificare la materia e mantenerla in vita. La struttura fisica del nostro universo altro non è che la proiezione più bassa di un’idea cosmica trasmessa attraverso lo strumento «dell’intelligenza universale». L’intero universo materiale, con milioni di galassie, separate tra loro da incalcolabili anni luce, è come una briciola di polvere in confronto ai reami interiori.
L’inizio del sentiero mistico dell’Amore ha luogo nell’intimo della coscienza umana, quando l’aspirante ha focalizzato la propria attenzione al centro del terzo occhio, tra e dietro le sopracciglia. Il terzo occhio possiede una sua propria luce, vivificata dalla luce dell’anima e quindi indipendente da forme esteriori di luce a differenza dei nostri occhi fisici. Attraverso la grazia di un mistico adepto il discepolo apprende una semplice tecnica per trascendere la coscienza fisica ed innalzarsi nei reami interiori. Per prima cosa, egli chiude gli occhi fisici e contempla con il terzo occhio interiore. Chiude altresì gli orecchi per ascoltare con l’orecchio spirituale interiore. Quando tutto ciò è realizzato, la corrente della coscienza che pervade tutto il corpo si ritirerà e si concentrerà al centro del terzo occhio. Il corpo stesso sarà privo di sensi, mentre la consapevolezza dell’aspirante nei confronti della sua anima, del suo vero sé, sarà accresciuta di conseguenza. Questo è lo stadio iniziale di ciò che i mistici adepti chiamano turiya pad, il quarto stadio dell’esistenza, che è lo stadio della coscienza trascendentale o della supercoscienza.
In precedenza il discepolo di un mistico adepto ha ricevuto il Simran (pratica della ripetizione) delle cinque parole caricate come primo passo per addentrarsi nei piani spirituali. Raccoglie interamente la coscienza – mente e anima – al centro del terzo occhio, e la ripetizione mentale dei cinque santi nomi lo aiuta a conseguire i risultati necessari: si accorge che la sua coscienza si ritira dal mondo fisico. La sua prima visione della regione astrale può essere diversa secondo le circostanze: può contemplare uno splendido occhio blu, una finestra illuminata in modo brillante oppure una fiamma splendente davanti a sé. Superato questo sentiero di luce, osserva una simmetria multicolore con un punto astrale luminoso nel suo stesso centro. L’iniziato quindi medita su questa luce meravigliosa e presto si trova sospinto in un cielo blu-azzurro che gli appare dinanzi alla visione interiore come un disco circolare o chakra.
Attraverso l’amorevole grazia e la protezione del mistico adepto, il devoto riesce a oltrepassare i più bassi piani astrali; sebbene a volte gli vengano svelati interiormente per un suo proprio apprendimento. Il livello astrale più basso è un luogo di desideri sfrenati, una vera e propria regione infernale, in cui gravitano dopo la morte persone oscene e prive di coscienza. In questo buio e terribile circolo, entità diaboliche mietono le loro azioni malvagie compiute sulla terra. Questo non è «l’inferno eterno» delle scritture, ma un percorso di correzione e alla fin fine di liberazione. Esistono altri livelli, che si raggiungono gradualmente con ambienti migliori, su questo piano astrale inferiore; alcuni estremamente piacevoli, mostrano fantastici scenari e «locande di riposo» per gente ordinaria che attende di reincarnarsi sulla terra.
L’aspirante, che ha rapidamente trasceso questi livelli inferiori, si trova a viaggiare attraverso una regione realmente «astrale», decorata di stelle e di soli luminosi. Ascolta la Corrente Sonora come una melodia interminabile e, ascendendo il cielo stellato, passa attraverso il Sole e la Luna, che sembrano dissolversi e frantumarsi nel momento stesso in cui li travalica. Questi corpi celesti non sono come le stelle del piano fisico, i pianeti e i satelliti a noi familiari appartenenti all’universo materiale, ma sfere di gran lunga più luminose e splendenti. L’aspirante ora ascolta la melodia di una campana celestiale e ne rimane completamente assorbito; sente quindi il suono della conchiglia saturandosi nella sua musica.
Man mano che progredisce oltre e verso l’alto, l’anima aspirante diviene sempre più cosciente della Corrente Sonora, o l’udibile Corrente di Vita, la Parola non generata e insondabile che puntella tutta la creazione, partendo dal regno del puro spirito fino al piano della materia. Come il fiume di vita, questo potere di «Dio in espressione» esiste in uno stadio fluido, modificando la sua stessa natura tonale di livello in livello, rimanendo sempre la medesima nella sua essenza primaria. La pratica del collegamento con quest’ineffabile Parola è un requisito fondamentale per ascendere il mistico sentiero dell’Amore, come ha asserito Guru Nanak:

Meditando sulla Parola uno accelera incontrastato
verso i più elevati regni spirituali;
Meditando sulla Parola uno accede ai piani spirituali
apertamente e onorevolmente;
Meditando sulla Parola uno sfugge alle vie secondarie
di Yama, il re della Morte;
Meditando sulla Parola uno si mette in contatto
con la Verità.
Oh grande è il potere della Parola,
ma sono in pochi a conoscerla. Jap Ji

Non appena l’aspirante ascende ulteriormente nei piani astrali, si trova di fronte a tre sentieri. Il sentiero della mano sinistra è una regione tenebrosa, proibita dove abbondano stravaganti rishi, yogi e adepti di ordine inferiore. Questa via sinistra è la dimora di Kal, il Potere Negativo, signore dei reami della mente e della materia. Kal è noto anche come Brahm in alcuni insegnamenti orientali, ed è il sovrano della quarta Divisione nonché dei livelli più bassi della terza Divisione della creazione. In ogni caso, Kal, pur detenendo il dominio su tutti i livelli infimi della creazione, lavora sotto le leggi divine del Signore supremo stesso. La teosofia moderna e altre culture mistiche di oggi affermano che esiste un «governo occulto» del mondo, il cui compito primario è di controllare il corso degli influssi evolutivi tra le varie razze e nazioni, pur servendo al contempo la causa del miglioramento del mondo. Esso opera sotto la giurisdizione di Kal.
Il termine Kal letteralmente significa «tempo» e Kal in questo modo include nel suo stesso essere il passato, il presente e il futuro, come vengono comunemente interpretati dall’esistenza umana. Ad ogni modo, è impossibile fissare una data cosmica dell’origine di Kal o predirne la fine. Inizio e fine sono concetti irreali, creati dai sensi dell’uomo, che vedono un apparente inizio e un’apparente fine di ogni cosa che si manifesta nel suo ambiente. Dal punto di vista di una coscienza più elevata, ciò che può essere concepito come l’inizio di un evento nel mondo fisico, si è precedentemente verificato in modo invisibile come un’idea nei reami mentale-astrale; oltre questi regni vi sono regioni che trascendono il tempo (o Kal ) stesso. Nondimeno, si può dire che la «durata» di Kal si estenda da un ciclo maggiore ad un altro, durante il quale il composito universo della mente e della materia perdura nella sua forma manifesta sino alla sua stessa dissoluzione.
Il dovere primario di Kal, come Potere Negativo della creazione, è di rilegare l’umanità alla ruota delle nascite e morti; l’estenuante lotta dell’umanità (per elevarsi) contro le forze del Potere Negativo è il disegno del Signore Supremo per purificarci dei nostri peccati e delle nostre colpe, rendendoci così pronti per intraprendere il viaggio verso la nostra vera Casa, la Dimora dell’amore e della beatitudine totale. Una volta che l’evoluzione dell’uomo attraverso il ciclo delle nascite è terminata, il suo lavoro nell’universo fisico è completato; ma la forza del Maligno che trascina verso il basso, trattiene l’anima dell’uomo nella schiavitù materiale.
Kal è il fautore delle leggi di natura, alle quali tutti devono obbedire intanto che soggiornano nel piano fisico. In qualità di creatore dei mondi infimi, è altresì conosciuto come «Dio» da parecchie religioni sociali. Viene fedelmente servito dagli agenti gerarchici dei livelli di vita fisico, astrale e mentale inferiore. Soltanto i mistici adepti e i loro discepoli sanno distinguere il vero Dio da Kal ; ne consegue che il Potere Negativo viene adulato da milioni di persone come il Signore supremo della creazione. In confronto con la perfezione del Signore supremo dell’Amore (noto come Sat Purush nella terminologia orientale), Kal è solo un subordinato nella gerarchia dell’universo cosmico, come tale non è completamente libero da imperfezioni. In ogni caso, a confronto con la maggioranza del genere umano, Kal è un essere elevato, un’incarnazione di luce, saggezza e potere.
I rappresentanti gerarchici di Kal, conosciuti in Oriente come «incarnazioni di Brahm», sono gli avatar e i profeti, la cui missione è di incarnarsi in ogni età per estirpare l’ingiustizia e il male, per proteggere il bene e punire i malfattori, per ristabilire così la retta via nel mondo. Tali incarnazioni quindi portano al giusto la promessa della redenzione; ma tale redenzione risulta vincolata dalla scala del tempo dei mondi più bassi e quindi non è duratura. La corrente di Kal, o «tempo», è infinita nel suo stesso corso dell’umanità, ma le anime con l’aiuto di un mistico adepto dell’ordine più elevato sono in grado di trascendere il tempo e lo spazio per elevarsi nei reami senza tempo del supremo Signore dell’Amore. Tale mistico adepto non fa parte del governo di Kal, sebbene abbia rispetto per tutti quelli che ricoprono un proprio ruolo nell’ordinamento della creazione. Tuttavia il mistico adepto è un emissario del Signore supremo, ha il compito di salvare le anime e scortarle alla vera Casa.
Il dominio di Kal, quindi, è il lato sinistro delle tre vie che l’aspirante incontra sulle tappe del suo viaggio verso i reami astrali. In questa sfera si trovano in profonda meditazione migliaia e migliaia di santi uomini, soggiogati dagli artifizi e dalle lusinghe del Potere Negativo. Le incarnazioni dei poteri spirituali infimi, conosciuti nella terminologia orientale come riddhi e siddhi (poteri miracolosi), sono i guardiani di questa regione della mano sinistra. Tali incarnazioni sono concrete e visibili, dotate di coscienza avanzata. Posizionate come implacabili sentinelle di tali regioni, con il compito di bloccare l’ulteriore innalzamento da parte dell’anima, offriranno all’aspirante grande conoscenza e potere psichico; ma non possono rimanere di fronte al Simran dei cinque santi nomi, impartito dal mistico adepto, e così si dissolveranno nel momento stesso in cui questi nomi verranno pronunciati.
Coloro che hanno girovagato in queste regioni astrali senza la guida di un competente mistico adepto, sono stati spesso forviati da tali poteri soprannaturali; numerosi circoli occulti che sono nati come funghi nel diciannovesimo e ventesimo secolo, traggono ispirazione dalle riddhi e siddhi. Ci sono inoltre milioni di profeti, di grado più alto o più basso, insieme con incarnazioni di divinità minori ed eremiti spirituali che si arenano in queste regioni. Sino al momento della loro liberazione dalla schiavitù di Kal per opera di un mistico adepto di ordine più elevato, non saranno in grado di procedere verso le regioni della pura spiritualità. Non un’anima che abbia percorso tale sentiero senza l’assistenza di un mistico adepto, ha mai raggiunto i piani spirituali di amore sublime, che sono lontani, ben oltre i piani materio-spirituali. In ogni caso, per gli aspiranti che sono stati iniziati da un Maestro competente, il sentiero di ascesa è libero da qualsiasi intralcio.
Il sentiero sulla destra, al quale l’aspirante è rivolto, permette l’accesso ad universi ben più elevati; ma la giusta strada spirituale dei mistici adepti è la via centrale, un incommensurabile sentiero luminoso che conduce alla fine al regno del Signore supremo. L’aspirante si eleva per questo sentiero scintillante finché arriva infine alla regione del Bankanal, il vestibolo delle regioni mentali o causali. Nel più alto livello di Sahans dal Kanwal, nelle regioni superiori del reame astrale, l’aspirante contempla la forma radiante spirituale del mistico adepto, e questa rappresenta la prima esperienza interiore della vera natura della sua guida spirituale, fino a questo momento vista solo nell’aspetto esteriore fisico.
Tulsi Sahib, un mistico adepto dell’ordine più elevato, ha dichiarato che nei regni interiori: «Luce accecante balena dalle unghie dei piedi del Maestro e illumina l’anima devota». Maulana Rumi narrò della contemplazione della forma luminosa del mistico adepto in questi termini: «Non appena la luce del Maestro albeggia nell’anima, uno prende coscienza dei segreti di entrambi i mondi». Guru Arjan asserì: «La benedetta forma del Maestro è nella mia fronte. Ogniqualvolta sbircio nell’intimo, lo vedo lì presente». E Khawaja Moeen-ud-Din Chisti parlò di questo contatto interiore con il mistico adepto con queste parole poetiche: «O Maestro! Il sole non può tollerare lo spendore del tuo volto. Anche la luna si copre di nubi per ripararsi dalla tua luce abbagliante… Nella persona del Nabi (profeta) la luce di Dio ha assunto una forma materiale, come la luce del sole si realizza nel corpo della luna». Le scritture cristiane hanno inoltre descritto le esperienze di visione della forma luminosa del mistico adepto con dettagli vividi:

Ora, come mi voltai per vedere chi fosse colui che mi parlava, c’era uno simile a figlio di uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro. I capelli della testa erano candidi, simili a lana candida, come neve. Aveva gli occhi fiammeggianti come fuoco, i piedi avevano l’aspetto del bronzo splendente purificato nel crogiuolo. La voce era simile al fragore di grandi acque.
Apocalisse I, 12-15

La forma radiante del mistico adepto ora si rivela allo sguardo fisso dell’aspirante ai livelli più elevati del piano astrale; con la compagnia del Maestro l’aspirante si trova nella regione di Sahans dal Kanval, il loto dai mille petali di energia cosmica, la centrale energetica di entrambi gli universi astrale e fisico. Sahans dal Kanwal è in sé stesso un glorioso cosmo pulsante, e questa regione radiante è illuminata da una fiamma centrale dello splendore più intenso di tutti i piani astrali. Innumerevoli melodie e armonie di incantevole bellezza scaturiscono da questa grande fiamma, e coloro che dimorano in questa regione credono di essere veramente nel paradiso più elevato. In realtà, sono solo al primo passo della grande ascesa sul sentiero dei mistici adepti del santo Shabd, perché è da questo piano che ha inizio veramente l’autentico viaggio dell’anima, nella compagnia del Maestro.
Arrivata alla regione di Sahans dal Kanwal, la mente umana si desta alla consapevolezza che è rimasta invero assopita per incalcolabili incarnazioni, ed è consapevolmente cosciente dei più elevati reami del cosmo interiore. Sahans dal Kanwal è l’ultimo e il più elevato piano raggiunto persino dagli yoghi più evoluti, visto che le correnti vitali (definite prana dai mistici orientali), necessarie per le pratiche yoga, non possono andare oltre. Questo elevato piano astrale è incredibilmente vasto e incute timore; gli unici santi che vi dimorano, non possono comprendere le innumerevoli bellezze e i più remoti ed elevati regni spirituali che risiedono oltre Sahans dal Kanwal. Ma il discepolo di un perfetto Maestro deve ascendere molto più in alto con l’obiettivo di conseguire l’autentica liberazione spirituale.


tratto da Sat Sandesh, giugno 1975, pagina 27

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