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Surat Shabd Yoga
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499 messaggi
Inserito il - 03 Settembre 2006 :  14:41:51  Visualizza profilo  Modifica messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente
1. Se non alleviamo questi animali, si estingueranno.

A questa "obiezione" vi sono varie risposte. Innanzitutto, il problema che il vegetariano etico si pone non è certo un problema di estinzione della specie, ma di sofferenza dei singoli individui. Inoltre, questi animali vengono fatti nascere e allevati solo per essere uccisi, non sono animali che vivono in natura. Si tratta di specie inventate dall'uomo, che in natura non esistono proprio. Esistono delle specie selvatiche che somigliano loro (i cinghiali, i bufali, vari uccelli, le lepri, ecc.), e che continueranno ad esistere, se l'uomo le lascerà in pace. Infine, far nascere degli animali con il solo scopo di tenerli prigionieri e poi ammazzarli non può essere certo visto come un servigio reso loro o alla loro specie. Molto meglio non farli nascere affatto.


2. Ma se non uccidiamo gli animali per mangiarli, non ci sarà più spazio per noi sulla Terra.

Questa obiezione è esattamente l'opposto della precedente, ma è basata su una incomprensione di fondo molto simile: questi animali non esistono in natura, siamo noi che li facciamo nascere. Non è che esistono, e noi li dobbiamo ammazzare affinché non arrivino a sopraffarci. Al contrario, siamo noi stessi che, facendoli nascere e allevandoli, rubiamo spazio alla nostra specie, e alle specie selvatiche, per far posto a questi animali: il 24% delle terre emerse del pianeta è occupato da bovini, e se contiamo anche il resto di animali d'allevamento la percentuale cresce. Per approfondimenti sul problema dello spreco di risorse dovuto agli allevamenti intensivi, si consultino le sezioni "Scelta ambientale" e "Scelta sociale" della parte "Dalla fabbrica alla forchetta".


3. Ma non fai del male alle mucche se non le mungi?

No. Le mucche, se lasciate vivere libere, non hanno alcun bisogno di essere munte. Le mucche producono latte quando partoriscono un vitellino, come le donne umane producono latte quando partoriscono un figlio. E, come le donne non necessitano di essere munte, perché il loro latte serve da nutrimento per il loro figlio, lo stesso succede alle mucche. Quel che accade negli allevamenti è che il vitello viene portato via alla madre appena nato, e il latte della mucca viene munto e venduto. La mucca è costretta a produrre una quantità di latte pari a 10 volte quella che produrrebbe per nutrire suo figlio, con conseguente ingrossamento abnorme delle mammelle, mastiti, e quindi grande sofferenza. Per informazioni di tipo nutrizionale, per scoprire quanto il latte e i latticini siano, non solo non necessari, ma anzi dannosi alla salute umana, leggi la pagina Il latte della sezione Il cibo.


4. Siamo carnivori, per questo abbiamo i denti canini.

Sul fatto che siamo carnivori non v'è dubbio: non lo siamo affatto. Siamo onnivori, nel senso che possiamo mangiare di tutto, non che dobbiamo mangiare di tutto. Vi sono cibi che più si adattano al nostro organismo (la frutta, e i vegetali in generale), altri che
vi si adattano di meno (la carne). Vedere anche la sezione FAQ. Se l'argomento a favore del nostro presunto carnivorismo è solo quello dei denti canini... beh, pensate davvero che coi nostri "canini" noi possiamo essere in grado di lacerare le carni di un animale ammazzato coi nostri "artigli"?!? Confrontate i nostri canini coi denti dei veri carnivori, e vi farete un'idea più precisa. Riguardo al fatto che sia "naturale" o meno mangiare carne, date un'occhiata alle Domande provocatorie.


5. Ma se mangio le uova di gallina non fecondate, non va bene?

Il nostro rifiuto di nutrirci di uova non è dovuto al fatto che dall'uovo potrebbe nascere un pulcino, sia perché in realtà il pulcino non è nato affatto, e quindi non può essere ucciso, sia perché negli allevamenti di galline ovaiole non esistono galli, e quindi le uova non sono fecondate. Il rifiuto di consumare uova deriva dal fatto che, per produrle, le galline sono tenute prigioniere in condizioni atroci, che vengono ammazzate a "fine carriera" (cioè dopo 2 anni), e che per "produrre" una gallina ovaiola un pulcino maschio deve essere ucciso. Per approfondimenti vedi la sezione Le uova.


6. Gli animali sono stati allevati per fornirci cibo: "Sono allevati apposta".

Questa affermazione è veramente disarmante. Sembra sottintendere che, se ammazziamo degli animali che vivono in natura, compiamo un atto condannabile, mentre se ammazziamo animali che abbiamo fatto nascere noi stessi, abbiamo tutto il diritto di farlo. Come spiegare che questo punto di vista non è così scontato e universalmente riconosciuto, ma è del tutto antropocentrico? Quel che noi sosteniamo è che non siamo padroni degli animali. Gli animali sono essere sensibili, non oggetti che possiamo usare a nostro piacimento. Non abbiamo il diritto di farli nascere, allevarli in prigionia tra mille sofferenze, e alla fine ammazzarli. Ne abbiamo il potere. Ma ciò non significa averne il diritto. Se noi non li facessimo nascere, non esisterebbero, certo. Ma questo non ci dà il diritto di ucciderli. Meglio non farli nascere affatto. Se li facciamo nascere per torturarli e ucciderli, abbiamo una responsabilità e una colpa ancora maggiori sulle nostre spalle.


7. Gli animali trasformano i vegetali che non possiamo mangiare in carne che possiamo mangiare.

Questo può essere vero in teoria, e poteva esserlo secoli fa. Ora non è più così, ma avviene invece il contrario. Come premessa va detto comunque che, anche se fosse così, non sarebbe lo stesso lecito, da un punto di vista etico, ammazzare gli animali, perché non ne abbiamo bisogno, possiamo ricavare tutti gli elementi nutritivi necessari dai vegetali, non abbiamo bisogno che altri animali li trasformino in nostra vece. Tutti gli aminoacidi essenziali sono già presenti nei vegetali. Detto questo, oggi gli animali vengono nutriti per lo più a cereali e soia, alimenti che si potrebbero usare in maniera molto più efficace per il consumo diretto umano. Un ettaro coltivato a cereali produce cinque volte più proteine di un ettaro destinato alla produzione di carne; i legumi (fagioli, piselli, lenticchie) ne producono 10 volte di più. Anche i bovini allevati a pascolo non fanno altro che rubare terra all'agricoltura, o alle foreste, comprese quelle tropicali (nella foresta Amazzonica l'88% dei terreni disboscati è stato trasformato in pascolo), provocando desertificazione e cambiamenti climatici. Ad oggi gli occidentali si possono ancora permettere questo smodato consumo di carne perché sfruttano la terra dei paesi del Sud e dell'Est del mondo che hanno un consumo di carne di molto inferiore. Se tutti consumassero tanta carne quanta ne viene consumata dagli abitanti dei paesi ricchi, non basterebbero tutte le terre emerse per garantire pascoli e mangimi per tutti gli animali. Mentre con le terre coltivate già oggi disponibili, si potrebbe nutrire una popolazione vegana ben superiore all'attuale popolazione mondiale, senza alcun problema di fame nel mondo. Per approfondimenti, leggere le sezioni Scelta ecologica e Scelta sociale della parte Dalla fabbrica alla forchetta.


8. Ah, sei vegetariano, allora mangi solo pesce?

Per avere risposta a questa domanda, basta leggere la definizione di vegetariano nella Home Page di questo Starter-kit: Vegetariano = chi esclude dalla sua alimentazione tutta la carne, di mammiferi, volatili, pesci, molluschi, crostacei e di ogni altra specie. Chi non mangia animali terresti ma si nutre di pesci NON è vegetariano.


9. Ma il tonno lo mangi ? Nooo? Ah già! Per via dei delfini...

A questa domanda risponde già la replica alla precedente, ma vale la pena di sottolineare che un vegetariano non fa distinzione di specie: un delfino non è più importante di un tonno, entrambi meritano di vivere la propria vita lontani dall'influenza umana.


10. Quella verdura lì l'hai tolta ad una mucca.

Anche per questa domanda l'ingenuità è disarmante. Ma vediamo di provare lo stesso a rispondere. Innanzitutto, non siamo tanto noi che togliamo i vegetali di bocca alle mucche quanto piuttosto il viceversa (vedi domanda 7). Inoltre, quel che noi sosteniamo è che le mucche non si dovrebbero proprio far nascere (vedi domanda 1 e 2), sono animali che alleviamo solo per poterli ammazzare (se non è gentile togliere la soia di bocca a una mucca, lo è forse ammazzarla?!), quindi, se non le facciamo nascere non vi sarà più il problema di rubargli il mangiare di bocca.
11. Ma così i macellai rimarranno senza lavoro.

Il passaggio da un mondo smodatamente carnivoro a uno totalmente vegano, se mai avverrà, sarà graduale, e non avverrà certo nel giro di pochi anni. Perciò vi sarà tutto il tempo per le future generazioni di scegliere lavori diversi. Diminuiranno i macellai, e aumenteranno altri tipi di lavoratori: fruttivendoli, addetti alla preparazione di pasti vegani, ecc.


12. Ma i frutti di mare li posso magiare? Sono "frutti"!

"Frutto di mare" è solo un modo di dire, non si tratta di vegetali, ma di animali, e il modo corretto di chiamarli è "molluschi". Ovviamente, no, se si è vegetariani non si possono mangiare, perché si tratta di animali e non di vegetali.


13. E' da pazzi far crescere un figlio vegan perchè è ingiusto non dargli il latte di sua madre.

E' chiaro che dire che un bambino è vegan non significa dire che non prende il latte dalla madre. Le femmine di ogni specie, compresa quella umana, producono un latte particolare per i propri figli, che è diverso, nella composizione, da quello di tutte le altre
specie, e ogni cucciolo, per crescere sano, ha bisogno del latte di SUA madre, non di quello della madre di un cucciolo di un'altra specie.
In particolare, è consigliato per i bambini vegetariani e vegani, la continuazione dell'allattamento al seno almeno fino a un anno di età, meglio anche di più, ovviamente introducendo anche altri cibi (il latte materno deve costituire, dopo lo svezzamento, solo una parte dell'alimentazione del bambino).

dal sito http://www.saicosamangi.info/

quote:

Scritto Da - sev. il 03 Settembre 2006alle ore 14:44:37

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