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Surat Shabd Yoga
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499 messaggi
Inserito il - 14 Ottobre 2006 :  09:03:14  Visualizza profilo  Modifica messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente
Johann Wolfgang von Goethe
(1749-1832), scrittore tedesco

"Il profondo rispetto religioso per ciò che sta al di sotto di noi include naturalmente anche il mondo degli animali ed impone all'uomo il dovere di rispettare e di salvaguardare le creature che sono poste al di sotto di lui."

Pitagora (VI. secolo a.C.),
filosofo e matematico greco:
"Tutto ciò che l'uomo infligge agli animali ricade di nuovo su di lui. Chi taglia con un coltello la gola di un bue e rimane sordo alle grida di paura, chi è in grado di macellare a sangue freddo un capretto che grida e mangia l'uccello al quale egli stesso ha dato da mangiare - quanto è ancora lontano dal compiere un crimine?"
"La terra dona ricchezza in grande abbondanza e cibo pacifico. E vi offre pasti che non sono macchiati di sangue e assassinio."
"Coloro che uccidono gli animali e ne mangiano le carni saranno più inclini dei vegetariani a massacrare i propri simili".

Jean Paul (1763-1825),
scrittore:
"O buon Dio! Quante ore di martirio degli animali servono per dare all'uomo un solo minuto di gusto per il suo palato!"

George Bernard Shaw (1856-1950),
drammaturgo irlandese; Premio Nobel della letteratura 1926:
"Gli animali sono miei amici e io non mangio i miei amici!"
"Fino a che gli uomini saranno le tombe viventi degli animali che hanno assassinato e macellato per soddisfare il proprio appetito, su questa terra ci saranno guerre."

Wilhelm Busch (1832-1908),
poeta e disegnatore tedesco:
"Esisterà una vera civiltà umana soltanto quando non solo non esisteranno più cannibali, ma ogni forma di consumo di carne verrà considerata cannibalismo."

Roberto Marchesini,
"Oltre il muro", 1993:
"Una mostruosità del nostro secolo è stata la costituzione degli allevamenti intensivi e lo sviluppo di una complessa disciplina di tortura che si chiama zootecnia. Il lager zootecnico non solo ha rimosso qualsiasi senso di responsabilità umana nei confronti degli animali domestici, ma ha fatto di più: ha volutamente ignorato le loro caratteristiche di essere senzienti. Questa attività è letteralmente un crimine legalizzato."

François Voltaire (1694-1778),
filosofo e scrittore illuminista francese:
"E' certo che questo terribile bagno di sangue che viene incessantemente perpetrato nei nostri macelli e nelle nostre cucine non ci appare più come un crimine; al contrario, consideriamo questi abominii, che spesso comportano un odore pestilenziale, come una benedizione del Signore e nelle nostre preghiere Lo ringraziamo per le creature che abbiamo ucciso. Ma può mai esistere qualcosa di più abominevole di nutrirsi continuamente di carne di cadaveri?"

Plutarco (45-125),
filosofo e scrittore greco:
"Potete veramente chiedere per quale motivo Pitagora si astenne dal mangiare carne? Da parte mia, mi chiedo con quale affetto, con quale pensiero e argomento il primo tra gli uomini ardì insanguinarsi la bocca, avvicinarsi alle labbra la carne dell'animale morto, ponendosi di fronte i piatti, le vivande e il cibo di corpi uccisi e quasi putrefatti, le membra che poco prima belavano, muggivano, si muovevano e vedevano. Non mangiamo di certo i leoni e i lupi per proteggere noi stessi, ma al contrario, non prestiamo alcuna attenzione a queste belve; macelliamo piuttosto creature inoffensive e innocue, che non hanno zanne o aculei e che non ci potrebbero fare nulla di male. Per il gusto della carne li priviamo del sole, della luce e della durata della vita che spetterebbe loro fin dalla nascita. Se siete convinti di essere naturalmente predisposti a mangiar carne, provate anzitutto a uccidere voi stessi l'animale che volete mangiare. Ma ammazzatelo voi stessi in persona, con le vostre mani, senza ricorrere a un coltello o a un bastone o ad una scure."
"Per un pezzettino di carne togliamo l'anima agli animali e li priviamo della luce del sole e della vita, per le quali sono stati creati ed esistono per natura."
"Gli uomini non dovrebbero mai dimenticare se stessi fino al punto di trattare le creature viventi come scarpe vecchie ed apparecchi usati e morti che vengono buttati via quando non servono più. Non dovremmo mai farlo e non dovremmo mai chiederci quale vantaggio ci porti un essere vivente avanzato negli anni che può prestare solo poco servizio o addirittura per niente."

Leonard Nelson (*1927),
filosofo tedesco:
"Un criterio infallibile per valutare l'onestà di spirito di una società consiste nella misura in cui essa riconosce i diritti degli animali. Infatti, mentre gli uomini, in caso di necessità, quando sono troppo deboli possono unirsi per mezzo di coalizioni e con il loro linguaggio per ottenere i propri diritti, gli animali non hanno questa possibilità di aiutare se stessi. Dipende quindi solamente dal senso di giustizia degli uomini fino a che punto essi intendono rispettare i diritti degli animali."

Immanuel Kant (1724 - 1804),
filosofo tedesco:
"La crudeltà nei confronti degli animali è l'opposto del dovere che l'uomo ha verso se stesso." "L'uomo deve mostrare bontà verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini".

Albert Einstein (1879-1955),
fisico tedesco e premio Nobel (1922), padre della teoria della relatività:
"Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegetariana." "Con il solo effetto fisico che eserciterebbe sul temperamento umano, un modo di vivere vegetariano avrebbe un influsso estremamente positivo sull'umanità."

Thomas Alva Edison (1847-1931),
il più grande inventore del suo tempo (circa 1500 brevetti):
"Sono vegetariano e astemio per passione, perché in tal modo posso usare meglio il mio cervello."

Friedrich Nietzsche (1844-1900),
filosofo tedesco:
"La ragionevolezza comincia già in cucina."

Orazio (65 - 8 a. C.),
poeta romano classico:
"Abbi il coraggio di essere saggio! Smetti di uccidere gli animali! Chi rimanda il momento di vivere in modo retto è come un contadino che aspetta che il fiume si prosciughi per attraversarlo."

Arthur Schopenhauer (1788-1869),
filosofo tedesco:
"Chi è crudele nei confronti degli animali non può essere una buona persona."
"La morale cristiana ha limitato le proprie norme di vita riferendole esclusivamente all'uomo e lasciando tutto il mondo animale senza alcun diritto. E' sufficiente vedere come la nostra plebe cristiana si comporta nei confronti degli animali, uccidendoli senza scopo e ridendo, oppure mutilandoli, facendoli soffrire, spronando al massimo i propri cavalli, anche quando sono avanti negli anni, per sfruttare le loro povere ossa fino al midollo, fino a che muoiono sotto questo peso. Si può veramente dire che gli uomini sono i demoni della terra e gli animali le povere anime da lui tormentate." "Il mondo non è una cosa e gli animali non sono prodotti a nostro uso e consumo. Non dobbiamo agli animali la misericordia, bensì giustizia."

Emile Zola (1840-1902),
scrittore francese:
"Il compito più alto di un uomo è sottrarre gli animali alla crudeltà".

Leonardo da Vinci (1452-1519),
artista italiano e genio universale:
"E' vero che l'uomo è il re degli animali, perché la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Siamo tombe ambulanti!"
"Hai definito l'uomo re degli animali - io invece direi che l'uomo è il re delle belve feroci, delle quali tu sei la più grande; non hai infatti ucciso gli animali per soddisfare i piaceri del tuo palato, facendo di te stesso una tomba di tutti gli animali? La natura non produce forse cibi vegetali a sufficienza per saziarti?"
"Verrà un tempo in cui considereremo l'uccisione di un animale con lo stesso biasimo con cui consideriamo oggi quella di un uomo. Verrà un tempo in cui considereremo il fatto di cibarsi di animali con lo stesso biasimo con cui oggi condanniamo chi si ciba dei nostri simili, ossia il cannibalismo."
"Ho smesso di mangiare carne già in giovane età e verrà il tempo in cui le persone considereranno, come me, coloro che assassinano gli animali nello stesso modo in cui considerano coloro che assassinano gli uomini."

Leo Tolstoj (1828-1910),
umanista e poeta russo:
"Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo, e così anche dal far soffrire gli animali al far soffrire gli uomini." "Se non sei in grado di uccidere un uomo - va bene; se non riusciresti a uccidere un capo di bestiame o un uccello, ancor meglio; se non riesci ad uccidere alcun pesce o insetto, meglio ancora. Cerca di arrivare più avanti che puoi. Non fermarti a rimuginare su ciò che è possibile o no - fai ciò che riesci a fare con le tue forze - tutto dipende da questo."
"Il cibarsi di carne è un residuo della più grande primitività; il passaggio al vegetarianesimo è la prima conseguenza naturale dell'istruzione."
"Fino a che ci saranno macelli, ci saranno anche campi di battaglia."
"L'uomo può vivere e restare sano senza dover uccidere animali per cibarsene. Quindi, cibandosi di carne si rende corresponsabile dell'assassinio di animali, compiuto solo per soddisfare il proprio palato. Agire in questo modo è immorale affermano ridendo: 'Un pezzo di bistecca è una bella cosa e oggi a meggogiorno me lo mangerò con gusto'."
"Se l'uomo cerca seriamente e onestamente la via morale, la prima cosa che deve lasciare è il consumo di carne. Infatti, anche senza tener conto delle passioni che vengono stimolate con questo consumo, esso è semplicemente immorale. E' una cosa talmente semplice e indubbia che non è possibile non essere d'accordo. Tuttavia, dato che la maggioranza è ancora attaccata al consumo di carne, gli uomini lo giustificano e poiché richiede un'azione che si contrappone al senso morale, ossia quella di uccidere."
"Il vegetarianismo vale come criterio in base al quale possiamo riconoscere se l'uomo aspira seriamente ad una perfezione morale."

Romain Rolland (1866-1944),
scrittore francese, premio Nobel 1916:
"La crudeltà nei confronti degli animali e anche la sola indifferenza davanti alle loro sofferenze è, secondo me, uno dei più gravi peccati del genere umano e costituisce la base dell'immoralità umana. Se l'uomo provoca così tanta sofferenza, quale diritto ha di lamentarsi se poi deve soffrire lui stesso?"

Karlheinz Deschner (* 1924),
filosofo, storico, dottore in scienze letterarie e autore più volte premiato:
"Nei confronti degli animali, l'uomo è un criminale abituale."
"Esistono forse scrupoli morali riguardo all'arrosto di vitello? Non da parte degli educatori. Non da parte della giurisprudenza. Non da parte della teologia morale. Non da parte di mille altre istanze morali. Ma forse da parte del vitello?"
"Una società che tollera macelli e campi di battaglia è lei stessa pronta per essere macellata." "Chi mangia gli animali si trova al di sotto del livello degli animali."
"La carne non ha un effetto negativo sul mangiare ma su chi la mangia."
"Gli amici degli animali: prima accarezzano l'agnello, poi lo mangiano arrosto; prima insultano il pescatore, poi mangiano la trota al burro. Non amano i cacciatori, ma la selvaggina arrosto sì!"
"Un'umanità che uccide triliardi di animali non merita forse ciò che essa fa agli animali?"
"L'uomo: un animale degenerato."

Prof. Umberto Veronesi,
direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano:
"Quando a tavola ci si trova davanti ad una bistecca, non si pensa che quella parte apparteneva a una animale da accarezzare, da amare."

Charles Darwin (1809-1882),
scienziato inglese e fondatore del Darwinismo:
"Come l'uomo, anche gli animali percepiscono gioia e dolore, felicità e infelicità."

Achille Croce:
"I nemici degli animali sono anche i peggiori nemici dei loro simili. La bistecca nel piatto degli occidentali affama il terzo mondo, togliendo anche la minestra dal piatto dei poveri, e non sono i vegetariani a dirlo!"

premio Nobel Mahatma Gandhi (1869-1948),
capo del movimento per l'indipendenza dell'India, 1913:
"Percepisco nel profondo che, arrivati ad un certo punto, la crescita spirituale ci impone di smettere di macellare le creature che vivono con noi per soddisfare i nostri piaceri fisici."
"Credo che, a un certo punto, l'evoluzione spirituale ci porterà a smettere di uccidere altre creature per soddisfare i nostri bisogni materiali."
"Per me la vita di un agnello non vale meno della vita di un uomo. E non toglierei mai la vita ad un agnello per soddisfare il corpo umano. Quanto più indifeso è un essere vivente, tanto più ha diritto di essere protetto dall'uomo, dalla crudeltà umana."
"La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali."
"Nel mondo c'è quanto basta per le necessità dell'uomo, ma non per la sua avidità."

Charlotte Probst,
insegnante di Graz, iniziatrice e leader del pro-getto "Protezione degli animali in classe":
"Riconosci nell'animale un soggetto, non un oggetto? Allora sii coerente: non domandare "che cosa" mangiamo oggi, ma "chi" mangiamo oggi."

Sigmund Freud (1856-1939),
neurologo austriaco, fondatore della psicoanalisi:
"Preferisco la società degli animali a quella degli uomini. Certo, un animale selvaggio è feroce. Ma la malvagità è la prerogativa dell'uomo civilizzato."

Johann W. von Goethe (1749-1832),
poeta tedesco:
"Il profondo rispetto religioso per le creature che si trovano al di sotto di noi include naturalmente anche il mondo degli animali e impone agli uomini il dovere di rispettare e proteggere le creature che sono al di sotto di loro."

Helmut Kaplan (*1952),
filosofo tedesco:
"Non abbiamo bisogno di una nuova morale per gli animali. Dobbiamo semplicemente smettere di escludere arbitrariamente gli animali dalla morale già esistente."

Alexander v. Humboldt (1769-1859),
naturalista e geografo tedesco:
"La crudeltà nei confronti degli animali non è conciliabile né con una vera civilità istruita, né con una vera erudizione. E' uno dei vizi più caratteristici di un popolo ignobile e grezzo. Oggi quasi tutti i popoli sono più o meno barbari verso gli animali. E' falso e grottesco sottolineare in ogni occasione il loro apparente alto grado di civilizzazione, mentre ogni giorno tollerano con indifferenza le crudeltà più infime perpetrate contro milioni di vittime indifese. C'è forse da meravigliarsi se questi cosiddetti popoli civiliz-zati stanno avanzando sempre più sul terreno terribile della rovina? La stessa superficie che come prato, ossia come foraggio per gli animali, nutre indirettamente dieci persone con la carne degli animali che vi vengono allevati, potrebbe nutrire cento persone con miglio, piselli, lenticchie e orzo."

Sven Hedin (1865-1952),
studioso svedese:
"Non sono mai riuscito a spegnere la luce di una vita, dato che non ho il potere di accenderla di nuovo."

Theodor Heuss (1884-1963),
primo presidente della repubblica federale tedesca:
"Quanto prima i nostri giovani impareranno a considerare da sé ogni forma di brutalità verso gli animali come una cosa da condannare, quanto più faranno attenzione che il gioco e il modo di trattare gli animali non divenga per loro una tortura, tanto più riusciranno in seguito a distinguere ciò che nel mondo rappresenta la Grande Giustizia o un'ingiustizia."

Laotse (ca. IV o V sec. a. C.),
filosofo e scrittore cinese:
"Siate buoni con gli uomini, con le piante e con gli animali! Non braccate né gli uomini, né gli animali, né fate loro del male."


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