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 "Seguitemi" - Sant Ajaib Singh Ji
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Inserito il - 03 Dicembre 2004 :  14:35:28  Visualizza profilo  Modifica messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente
"Seguitemi"

Sant Ajaib Singh Ji

domande e risposte durante una passeggiata il 2 gennaio 1979
al Villaggio 77 RB, Rajasthan, India


DOMANDA: Potresti parlare del darshan e del suo ruolo nella relazione tra Maestro e discepolo?
IL MAESTRO: Il discepolo in cui si manifesta il vero amore, sviluppa un anelito fortissimo per il darshan del Maestro. Come l’uomo affamato da molti giorni, ha fame e desidera con ardore il cibo, allo stesso modo anela il darshan del Maestro il discepolo in cui si manifesta il vero amore. Anela il darshan del Maestro come l’uccello della pioggia è sempre desideroso della goccia swanteh (goccia pura) di pioggia. Similmente il discepolo, il vero amante desidera intensamente il darshan del Maestro e se ha il darshan del Maestro, si sente vivo; in caso contrario si sente un cadavere.
Il darshan del Maestro rimuove milioni dei nostri peccati e la grandezza del darshan del Maestro è indescrivibile. Guru Nanak Sahib disse che la felicità che uno ottiene dal darshan, non è descrivibile a parole.
Mucha e Ram Ditta erano due diletti di Baba Jaimal Singh. Erano iniziati di Baba Jaimal Singh e solevano avere il darshan del Maestro Jaimal Singh ogni giorno, sia interiormente sia esteriormente; rimanevano ai piedi di Baba Jaimal Singh e facevano anche servizio all’esterno. Quindi tutti i giorni ricevevano il suo darshan sia esteriormente sia interiormente. Una volta accadde che nel mese di agosto, quando faceva molto caldo, stavano per innaffiare i campi di granturco, ma prima di iniziare a lavorare, Mucha chiese a Ram Dita se aveva avuto il darshan di Baba Jaimal Singh o no, e lui rispose: “No, non l’ho avuto”. Domandò a Mucha: “Tu l’hai avuto?”. Disse: “No, non l’ho avuto neanch’io”. Decisero di meditare e di non smettere fino a quando non avrebbero avuto il darshan di Baba Jaimal Singh. Ma era il giorno in cui dovevano innaffiare i campi di granturco e dissero: “Anche se il granturco seccherà e morirà, non importa perché appartiene al Maestro, noi dovremmo meditare”. Dopo un’ora, una volta riusciti ad avere il darshan di Baba Jaimal Singh, si alzarono e incominciarono a estrarre l’acqua dal pozzo per innaffiare i campi di mais.
In questo modo coloro che conoscono l’importanza del darshan e coloro che serbano la vera brama per il darshan del Maestro, sanno che qualunque sacrificio fatto per conseguire il darshan del Maestro è piccolo.
Guru Arjan Dev Ji Maharaj dice: “Vorrei sempre vedere il volto meraviglioso del mio Beneamato, perché ogniqualvolta lo guardo, sto bene e ogniqualvolta mi allontano da lui oppure ogniqualvolta la Sua forma si allontana da me, mi sento come un folle”. Dice: “Voglio avere il Beneamato seduto di fronte a me per ricevere il suo darshan perché quando ho il suo darshan, sto bene, in caso contrario vagabondo da una parte all’altra come un folle”.
Mahatma Hazrat Sultan Bahu dichiara: “Se ogni cellula del mio corpo si trasformasse in un occhio e se con tutti quegli occhi guardassi il mio Maestro, lo osserverei con un occhio e poi, dopo averlo chiuso, ne userei un altro e così avrei il darshan del mio Maestro. Possa ogni singola cellula del corpo diventare un occhio affinché con tutti quegli occhi riceva il darshan del mio Maestro. Anche allora non sarei pago e troverei qualche altro modo per avere il darshan del Maestro poiché per me il darshan del Maestro vale più di milioni di pellegrinaggi”.
Una volta Baba Sawan Singh si recò al villaggio di Gumana, dove era nato Baba Jaimal Singh, a dare il Satsang. Disse: “Se Baba Jaimal Singh venisse ora a darmi il suo darshan fisico, sono pronto a sacrificare tutto quello che ho per il darshan del mio Maestro”.
E molte volte quando il Maestro Kirpal Singh parlava del Maestro Sawan Singh e del suo darshan, gli occhi si riempivano di lacrime. Anche ora, inebriato, a volte ripeto questa linea e spesso anche di fronte al Maestro dicevo: “O mio Beneamato, seduto qui con me, vorrei sempre guardarti”.
I Mahatma affermano che non importa se il luogo dove vive il Maestro si trova nell’oceano con l’acqua salata e non importa se la sua casa è circondata da un recinto fatto di serpenti, se c’è un leone a prendersi cura di quella casa, se Yama - l’Angelo della Morte, che ci tirerà via il respiro dal corpo - sta facendo la guardia a quel luogo. Se c’è un vero discepolo, uno che ha vera brama per il darshan del Maestro, sarà ostacolato da tutti quei pericoli? I Mahatma dicono di no, che se uno nutre un vero anelito per il darshan del Maestro, nessuno di questi pericoli lo fermerà. Non importa se la casa del Maestro è in mezzo all’oceano, dove se mettete le mani o i piedi nell’acqua, si gonfiano, tuttavia il discepolo desideroso andrà lì a qualunque costo per avere il darshan del Maestro.
Riguardo al darshan del Maestro, Swami Ji Maharaj scrive che se qualcuno vede la Forma meravigliosa del mio Maestro, non gradirà più contemplare le fate meravigliose dei paradisi. Disse: “Credo che la bellezza degli angeli e la bellezza delle fate nei cieli siano eccezionali, eppure se qualcuno viene e contempla la Forma meravigliosa del Maestro, sicuramente dico che non gradirà più vedere la bellezza di quelle fate, perché la bellezza del mio Maestro è di gran lunga superiore”. Guru Nanak Sahib disse: “Dopo aver avuto il darshan del mio Maestro sono felice”.
Se andate a chiedere a coloro che apprezzano il darshan del Maestro, “che cosa ottieni dal darshan del Maestro?”, non riescono a descriverlo. Di fronte a tali anime finché rimane il Maestro, lo guardano come l’uccello della luna contempla la luna e quando Lui si allontana, provano una grande perdita. Sentono che manca qualcosa di molto importante. In realtà quando una tale anima superiore viene nel mondo, ci dice che risiede in noi nella Forma che descrive e coloro che seguono le sue istruzioni e le obbediscono, coloro che fanno quel che dice – perché ci dice: “Se mi seguirete, vi porterò da Dio e allora gli chiederò di perdonarvi” – così coloro che seguono le istruzioni di tali anime elevate e coloro che vivono secondo il loro volere, un giorno saranno condotte sicuramente a Sach Khand. Là il Satguru presenta tutte le anime di fronte a Dio e gli dice: “Sono tutte tue anime e ora sono venute per chiederti perdono, dunque perdonale”.
DOMANDA: Sant Ji, potresti dirci la tecnica o il metodo perché vi sia sintonia tra il cuore e quello che diciamo?
IL MAESTRO: Se seguite regolarmente il sentiero che vi è stato mostrato o il metodo che vi è stato insegnato dal Satguru, senza venir meno nemmeno per un giorno, giungerete a questo.


da "Quaderni sulla Sant Mat" - numero 1 - pagina 39

s.

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