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 "L’uomo è in formazione" - Sant Kirpal Singh Ji
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499 messaggi
Inserito il - 05 Dicembre 2004 :  05:41:32  Visualizza profilo  Modifica messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente
"L’uomo è in formazione"

Sant Kirpal Singh Ji

questo discorso apparve la prima volta nella rivista
Sat Sandesh, marzo 1976


C’era uno swami chiamato Ram Tirath che visitò l’America. Una volta era seduto in samadhi (uno stato di attenzione controllata), soleva praticare un certo tipo di yoga. Una signora atea era seduta accanto in silenzio, in attesa di incontrarlo, ma Ram Tirath non si alzò per un lungo periodo di tempo. C’è una radiazione che irrompe dalle anime illuminate e quando lo swami aprì gli occhi, la signora disse gioiosamente: “Non sono più atea”. Dunque stare vicino alla forma fisica del Maestro dà veramente qualche certezza dell’esistenza di Dio. Oppure uno può avere la stessa certezza vedendo nell’intimo, ma ricordate questo, un lottatore non si forma in un giorno. Un uomo forte si rivela nella sua forza, mentre uno debole si chiede come abbia fatto a ottenerla.
Quando ero a Latore, di notte solevo andare al fiume Ravi. In quei giorni c’era un certo uomo chiamato Gunga che diventò famoso in tutta l’India come lottatore. Gunga significa muto, ed era muto, da qui il nome, ma era un grande lottatore. Era inverno, dunque i giorni e le notti erano gelidi. Suo padre soleva spogliarlo lasciandolo con un perizoma, lo metteva alla porta e chiudeva a chiave; il ragazzo faceva i suoi esercizi per tutta la notte. Nessuno lo vide mai allenarsi, ma quando fu diventato famoso, tutti lo conobbero come un lottatore e ovunque andasse, la gente diceva: “Ecco Gunga, il lottatore”. Allo stesso modo, fratelli miei, i Mahatma non si formano in un giorno. Roma non fu costruita in un giorno. L’uomo è in formazione. Se qualcuno vuole diventare un lottatore, dopo due o tre giorni di esercizi il corpo gli farà male dappertutto, ma se incomincerà a curarsi i dolori, come farà ad avere buon esito? Per avere buon esito, occorre perseveranza.
Nel Gurbani è scritto che sono richieste la purezza di pensieri e la perseveranza. Volete diventare qualcosa di degno o no? Nell’udire tali parole, si risveglia un certo interesse, ma non si può compiere il lavoro in un giorno. Un bambino, nell’imparare a leggere, legge alcune linee e le dimentica subito. Deve leggerle più e più volte, ma dopo un grande sforzo per apprendere, un giorno può riuscire a scrivere un libro. Ogni Santo ha il proprio passato e ogni peccatore un futuro. Le persone che sono come noi oggi, possono diventare qualcosa domani. Per questo è richiesta vera guida da parte di uno che abbia visto, non da altri. Il secondo requisito è obbedienza implicita al proprio Guru. Le parole del Maestro non sono soltanto parole, ma sono il Maestro stesso! Per giunta, è necessaria la perseveranza.
Basta ascoltare qualcuno che parli di Dio, per farci venire l’acquolina in bocca. Un Mahatma, nel vedere il mondo con le montagne, la terra e il cielo, si inebria. Ebbene come è riuscito a raggiungere quello stato, e come possiamo raggiungerlo noi? C’è speranza per tutti. Dovremmo trovare una persona che abbia realizzato Dio, che abbia visto e possa farci vedere. Poi ogni giorno accresciamo l’esperienza interiore. Oggi se un uomo ottiene anche un po’ di inebriamento, pensa di esser diventato un grandissimo Mahatma (grande anima). Dunque ricordate – la destinazione è molto lontana – molto, molto lontana. Numerosi grandi rishi e muni (rinunzianti che siedono sulle spine, eccetera) intrapresero il sentiero di Dio. Dicevano sempre “neti, neti”, che significa “non è questo, non è quello – ci dev’essere qualcos’altro”. Si dice che per generazioni la filosofia abbia cercato e investigato, ma la Parola di Dio rimane dov’è sempre stata. Rimane dunque non espressa come lo è sempre stata. Guru Nanak ha scritto che la gente del mondo si è sempre esaurita dando spiegazioni di Dio, ma non ne è mai arrivata alla fine! È come conoscere un raggio di sole, e l’intelletto non accetterà che c’è qualcosa oltre. Per prima cosa, dovremmo conoscere questo nostro piccolo tempio, la forma fisica; ci procurerà un certo risveglio per la forma più grande – il Brahmand.
Ora spiegherò un inno di Guru Amardas, ma prima di farlo, desidero accennare che quando commento un inno durante il Satsang e procedo a spiegarlo, la gente apre gli occhi e si chiede mentalmente: “Che inno è questo?”. Anche la spiegazione di un inno del Guru Granth Sahib sembra una novità per loro. Alcuni anni fa andai a casa mia a Sayyad Kasran. C’erano alcuni akali (una setta della religione sikh) ed erano in qualche modo fanatici. Tenni il Satsang su un inno del Gurbani. “Sono attaccato alle cose che vedo, come posso trovarti, o Signore?”. Mi guardavano tutto il tempo e si chiedevano da dove l’avessi preso. Gli inni stessi sono chiarissimi, ma non ne cerchiamo mai il vero significato. Queste sacre parole contengono gioielli preziosi. Avete mai riflettuto veramente su di esse? Continuiamo a leggerle in modo pappagallesco senza capire nulla. Un giorno un cristiano venne a vedermi e disse: “Cristo è la Luce del mondo”. Gli domandai: “Hai mai studiato la Bibbia per intero? Perché è scritto, “sono la luce del mondo finché sono nel mondo”.
Una conoscenza minima è pericolosa. Prima vedete quel che c’è in casa vostra, la casa fisica. Entrate nelle pieghe dei libri sacri ed esaminatene il contenuto, scoprirete questa stessa conoscenza che vi sto comunicando, ma per quanto riguarda il bisogno di un uomo realizzato, non capiamo quel che c’è scritto. Guru Amardas Ji dice: “Con la benedizione del Guru, osservate semplicemente che questo vostro corpo è il tempio di Dio”. Dice che questo corpo, che portate in giro, è il tempio stesso di Dio. E quando riuscirete a vederlo così? Quando il Guru vi benedirà con quella vista. Questo tempio fu fatto dalla mano stessa di Dio. Lui vi risiede, come pure noi, e per tutta la vita non lo abbandona mai, ma quando giunge la fine e Lui se ne va, dobbiamo farlo anche noi: allora il corpo è portato al terreno della cremazione.
Questo corpo è un tempio di Dio, lo abbiamo ricevuto tramite una grande benedizione. Noi ne adoriamo le immagini esteriormente. Questo va tutto bene, e dovremmo mostrare rispetto verso quei luoghi dove la gente siede nel ricordo di Dio. Ma Lui, Dio, risiede in questo corpo e non nei templi fatti dall’uomo, che servivano solo per la rimembranza. La vera Luce risplende nella forma umana. Un’immagine è migliore della vera forma? Direi che la vera forma è infinitamente meglio. Con grande amore Guru Amardas Ji ha scritto che con le benedizioni del Guru potete vederLo dentro di voi. Chi è un Guru? Perdonatemi, ma in questi giorni potete alzare una pietra e troverete sotto un guru. Uno scova così tanti guru (insegnanti) che è veramente difficile trovare un solo discepolo da qualche parte! In questi giorni se un uomo studia una materia a livello esteriore, incomincia a pensare che il suo istruttore sia un Guru. Fratelli, un vero Guru elimina la cortina dell’ignoranza e rivela la Luce interiore. L’esatto significato della parola è “colui che disperde le tenebre”.
Qual è il lavoro di un Guru? “Il Guru ha posto il collirio della conoscenza nei miei occhi dileguando le tenebre dell’ignoranza e ha colmato tutto il mio essere di Luce”. Dice che il Guru pone il collirio della conoscenza nei nostri occhi, è un esempio. Il nostro occhio interiore non può essere aperto finché non ci ritiriamo dalle cose esterne, non lasciamo i sensi per concentrarci dietro gli occhi, dove l’anima va al momento della morte. L’uomo che ha realizzato Dio, raccoglie l’attenzione dispersa dall’esterno e la focalizza nel punto dietro gli occhi: allora spunta all’improvviso quella Luce, quella radiosità.
A quel punto descrive il Guru: “Chi mi fa ascoltare il Suono, la Musica delle Sfere, è il mio Guru Dev (Vero Maestro)”. È un Guru chi ci fa ascoltare la Musica celestiale perpetua. Dunque ora andate a trovare un Guru del genere. Di nuovo dice: “Ripetete quella Parola, che manifesta la Luce di milioni di soli, e ascoltate il canto del Nome del Signore”. Significa che con la ripetizione del Naam, la luce di milioni di soli esplode dentro di voi. Il canto del Nome del Signore viene attraverso il Principio Sonoro. È un Sentiero di Luce, o Sruti Marg, Luce e Principio Sonoro, Noor e Kalam-i-Kadim, tutti significano la stessa cosa. Potete chiamarla Verità rivestita di Luce, Musica di tutte le Armonie. Non sono che nomi diversi della stessa cosa, che esiste già.
Dio si esprime attraverso due aspetti, la Luce e il Suono. Chi ha il potere di ritirarsi dalle cose esterne e di darvi una piccola dimostrazione della Verità interiore, è il Guru. Cercate nel mondo e osservate quanti Guru del genere potete trovare. Guru Amardas Ji non riuscì a trovare un Guru nel corso dei suoi settant’anni di ricerca. Tutte le pratiche esteriori hanno il loro valore. Se farete del bene, sarete compensati. Si tratta di preparare il terreno, ma le nostre nascite e rinascite non finiranno in questo modo. Si dice: “Il Santo mi ha dato il capitale”. Il capitale è quello che il Guru concede all’inizio, e che dev’essere accresciuto giornalmente attraverso la meditazione. Dopo la sua lunga ricerca, come fece Guru Amardas a incontrare il Guru? Dice con le sue parole: “Ho incontrato il Guru senza alcuno sforzo da parte mia.. ”.


* * *


Se sapeste che c’è un tesoro nascosto da qualche parte, non vorreste rinvenirlo? Se un ladro trova una casa incustodita dove nessuno vede le sue azioni, pensate che dormirà la notte? Perciò tanti dicono che Dio è dentro di noi, ma anche allora dormono incuranti. Perché non scovano la Verità? Se uno incontra qualcuno che possa aiutarlo a manifestare la Verità e riceve una certa comprensione, anche allora non si cura di scavare. Com’è sfortunato! Come possiamo chiamare una persona così sfortunata? Se non fosse cosciente della cosa, sarebbe una questione diversa, ma se qualcuno ha mostrato un po’ di quel tesoro interiore, e anche allora lo ignora, che si può fare? La solita scusa è: “Non ho tempo”, non è vero? Volete che qualcun altro scavi il tesoro per voi?

da "Quaderni sulla Sant Mat" - volume 3 - pagina 2

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