Messaggio di partenza
giro del mondo - aprile 2005
Guru pyare Sadh Sangat Ji, stimatissimo e amato sangat del
mio grande Maestro,
mi prostro milioni di volte ai santi piedi di loto di Sawan Singh Maharaj, di
Kirpal Singh Maharaj e del Satguru Ajaib Singh.
Se viviamo come gradisce e spiega il Maestro, alla fine Dio è contento
con noi. Dobbiamo rimanere nelle nostre famiglie, società e adempiere
tutte le nostre responsabilità. Mentre facciamo questo, continuiamo a
fare il Simran e a incontrare il Maestro interiore.
Se renderemo il cuore e la mente umili e ricettivi perdonando le manchevolezze
e gli errori altrui, e scorgendolo in ognuno, allora potremo convivere amichevolmente
e agevolmente. Facendo del bene agli altri, diventiamo buoni. Alla fine Dio
è felice con noi.
Sant Ji ha detto che se faremo un cuore grande per il Maestro, Lui ne farà
uno ancora più grande per noi, molte volte più grande. Se il nostro
cuore verso di Lui sarà piccolo, allora il suo cuore sarà ancora
più piccolo. Sant Ji ha detto che se volete ottenere la ricchezza del
Naam e manifestare il Maestro nell’intimo, allora che cosa bisogna fare?
Dobbiamo preparare un posto affinché Lui venga a risiedervi nell’intimo.
Il nostro intimo è pieno di così tante cose del mondo, quindi
come farà Lui a manifestarsi quando non c’è spazio dove
possa venire a prendere dimora? Kirpal Singh Ji Maharaj diceva che nemmeno un
cane gradisce stare in un luogo sudicio, per prima cosa lo pulisce con la coda
e poi si siede. All’inizio noi non ci accorgiamo di come il Maestro ci
osserva e rimane consapevole di ogni singolo pensiero, parola e atto. Lui vigila
sempre sopra di noi e ci protegge. Una volta una bambina andò presso
la casa di un satsanghi dove vide una foto di Maharaj Sawan Singh. Lei non lo
aveva mai incontrato e la sua famiglia non era iniziata. Non avevano mai visto
il Maestro e non sapevano nulla del Sentiero. Mentre guardava la foto di Sawan
Singh Maharaj, la bambina domandò: “Da dove viene questa foto di
Dio?”. Gli amati satsanghi rimasero molto sorpresi e le chiesero: “Come
fai a sapere che è Dio?”. La bambina rispose: “Perché
vedo che mi sorveglia”.
Dopo aver fatto Simran, Satsang e meditazione, gradualmente ci rendiamo conto
che Lui è conscio di ogni nostro singolo pensiero, parola e atto: a quel
punto osserviamo con maggior attenzione le nostre vite, viviamo con più
sincerità e incominciamo a migliorare noi stessi. Quando capiamo che
risiede in ognuno, possiamo commettere alcun errore? Possiamo mai ferire qualcuno?
Incominciamo a riformare la nostra mente e quando a poco a poco ci purifichiamo
nell’intimo, il Maestro può ricolmare quel luogo dentro di noi
con la sua stessa Luce, con il suo stesso Sé. Dobbiamo fare Simran. Diventate
del Maestro, del Simran, del Naam, del Signore. Solo allora troverete la felicità
– sia qua sia nell’aldilà. Sant Ji soleva incoraggiare gli
amati: “Incominciate a meditare da oggi stesso affinché possiamo
incontrarci nell’intimo. Dovremmo incontrarci interiormente”. È
il nostro vero lavoro in questa vita.
Un contadino aveva cinque figli che non andavano d’accordo tra di loro.
Voleva riappacificarli nell’amore e nell’armonia. Tante volte parlò
con loro ma rimanevano divisi, infastiditi e in contrasto. Allora un giorno
li chiamò tutti insieme e diede loro un fascio di legni, tanti legni
tutti legati insieme saldamente. Erano uomini ben forti e robusti, dunque disse
loro di rompere quel fascio. Il fascio era grande e stretto, non riuscivano
in alcun modo a spezzarlo. Poi lo sciolsero e diede a ognuno di loro un legno
dicendo di romperlo. Tutti riuscirono a farlo senza problemi. Il contadino disse
ai figli: “Se rimarrete uniti e in armonia, legati insieme (come il fascio
di legna) con le corde dell’amore, dell’unità, del rispetto,
della misericordia e dell’armonia, allora sarete molto forti e nessuno
potrà dividervi. Ma se vi separerete come quel singolo legno, non avrete
molta forza e chiunque può spezzarvi”. Miei cari, è una
grande benedizione rimanere uniti e forti quando siamo su questo Sentiero. Dunque
lavorate sempre con amore e armonia ogniqualvolta vi riunite per il Satsang
e per il seva. Cercate di capire che appartenete al Maestro e non permettete
che la vostra individualità e i vostri sentimenti di ego, di egoismo
penetrino nella mente e rovinino i ricchi benefici del seva e del Simran. Lavorate
sempre in modo disinteressato e pensate al bene più grande del sangat.
Alzatevi per meditare alle tre del mattino. Meditate con amore, entusiasmo e
gioia. Rispettate le vostre meditazioni. Rendetelo un’abitudine. Maharaj
Kirpal Singh Ji ha affermato che se vi sentite assonnati e sonnacchiosi, allora
come potete meditare in quello stato incosciente? Disse che la meditazione assonnata
non viene conteggiata. Svegliatevi proprio bene e sedetevi del tutto desti;
siate vigili e allegri. Continuate a ripetere il Simran con la vostra piena
attenzione e a fissare lo sguardo con amore, con concentrazione al centro dell’occhio.
Allora vedrete risultati sorprendenti in brevissimo tempo. Il Maestro non è
mai lontano da voi. Se farete il Simran costantemente, riuscirete a vederlo.
In base agli ordini di Sant Ji ora devo andare nella prossima tappa. I miei
migliori auguri sono con ognuno di voi. Prendete a cuore queste parole. Capite
il grande dono che Sant Ji vi ha appena concesso e accrescetelo. Aggiungete
un minuto al giorno alla meditazione. La vita si avvicina costantemente alla
linea finale e il tempo rimasto si sta esaurendo. Non andatevene da questo mondo
a mani vuote. Soltanto il Naam e il Maestro rimarranno con noi quando ce ne
andremo dal mondo. Sant Ji diceva che senza il Naam alla fine ci pentiremo,
ma a quel punto nessuno ci ascolterà. Fate che le vostre vite abbiano
davvero un senso. Adesso avete una grande opportunità. Maharaj Kirpal
Singh Ji diceva che Dio Onnipotente vi sta chiamando nell’intimo: “Venite
a Casa, figli miei, venite a Casa”. I Maestri vengono nel mondo per darci
il Naam e per ispirarci a fare il Simran affinché possiamo rispondere
a questa chiamata di Dio Onnipotente e ritornare alla nostra vera Casa.
Ho detto qualunque cosa mi abbia ispirato il mio Maestro, il Satguru Ajaib Singh
Ji. Se c’è stato qualche errore nelle mie parole, chiedo perdono
al sangat.
Sono solamente l’umile lustrascarpe di ognuno di voi, del caro Sadh Sangat,
e il vostro servo e sevadar a tempo pieno senza stima o ricompensa di alcun
tipo.
Sadhu Ram
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