L'Anurag Sagar - L'Oceano d'Amore
Sant Ajaib Singh Ji
pagine 304 - euro 7,00
- dall'introduzione del libro
L’Anurag Sagar occupa un posto assai singolare nella letteratura dei Maestri: fra tutti i libri esoterici è nello stesso tempo uno dei più onorati e dei meno conosciuti. I Maestri stessi lo onorano e ne hanno fatto spesso uso in un modo o nell’altro. Essi stessi sono in grado di leggerlo, ma la maggior parte dei discepoli lo conosce solo per sentito dire, soprattutto perché è scritto in un dialetto pre-hindi chiamato braj, che secondo l’eminente studiosa moderna di Kabir, «era la lingua lirica per eccellenza... in voga a quei tempi». Tuttavia è difficilissimo da leggere per gli indiani moderni (in qualche modo ha attinenza con l’hindi parlato oggi come la lingua di chaucer o il medio inglese sono in relazione con l’inglese attuale).
Ci sono anche problemi di interpretazione: come con le altre trattazioni mitopoietiche di questi temi (in particolar modo quelle di Blake, che di tutti gli scrittori occidentali è il più vicino a Kabir sia come spirito sia come genio poetico), il poema è ricco di significato, a volte enigmatico e sempre impegnativo. Pertanto capirlo appieno senza un autorevole commentario non è facile. Per grazia del Figlio vivente dell’Eternità, Sant Ajaib Singh Ji - il diciottesimo nella linea della diretta discendenza spirituale da Kabir - abbiamo corredato tale commentario.
L’interesse, la stima e il rispetto di Sant Ji per l’Anurag Sagar è stato condiviso da tutti i Maestri della linea, che lo hanno citato pienamente nei loro libri, discorsi e canti. Il lettore attento del Sar Bachan di Swami Ji o dei libri di Sant Kirpal Singh noterà molti punti in comune con essi. Tulsi Sahib dedicò una parte notevole di una delle sue opere principali a un commentario dettagliato di alcuni aspetti del poema. Baba Jaimal Singh lo giudicava il libro più autorevole sugli insegnamenti dei Maestri, come dimostra il seguente resoconto del suo discepolo e successore Sawan Singh:
Il quarto giorno partecipai al Satsang. Baba Ji (Baba Jaimal Singh) stava spiegando in quella circostanza il significato del Jap Ji Sahib. Bene, iniziai la mia raffica di quesiti al punto che l’uditorio si stancò manifestando irrequietezza per il gran numero di domande che facevo... Il Maestro voleva mettere in risalto gli aspetti della Via, ma io mi sentivo confuso poiché avevo letto prima il Vedanta, poi il Gurbani; in seguito quando lessi la Gita, la mia opinione cambiò ancora. Non ero capace di prendere una decisione.
Alla fine chiesi un permesso di otto giorni per riuscire a studiare gli insegnamenti di Baba Ji. Egli mi consigliò di leggere l’Anurag Sagar di Kabir Sahib. Ordinai subito a Bombay otto copie di questo libro per farne dono anche ad alcuni amici... Dopo alcuni colloqui con Baba Ji fui pienamente convinto e ricevetti da lui l’iniziazione il 15 ottobre 1894.
Che Baba Sawan Singh continuasse a tenere in gran conto l’Anurag Sagar dopo esser divenuto Maestro, è dimostrato dal seguente racconto, scritto da uno dei suoi segretari.
Un giorno Hazur (Baba Sawan Singh) disse a Seth Vasdev, il suo autista, che avrebbe dovuto leggere l’Anurag Sagar di Kabir Sahib (l’Oceano d’Amore). Hazur disse che senza averlo studiato, non si può capire appieno la differenza tra Kal (il potere negativo) e Dayal Mat (la Via del vero Dio misericordioso) né si può comprendere del tutto l’insegnamento della Sant Mat.
Fra i membri del Kabir-panth, la religione che si basa sugli insegnamenti di Kabir, il libro ha generato tantissime imitazioni, gran parte delle quali scritte molto più tardi. Esse sottolineano soprattutto le caratteristiche riguardanti il Kabir-panth (come l’ereditarietà nella successione dei Guru), che nell’Anurag Sagar vengono condannate.
È un peccato che gli studiosi moderni, i quali per altri aspetti hanno svolto un eccellente lavoro riguardo Kabir, non riconoscano la differenza tra l’originale e le imitazioni sia per motivi linguistici sia dottrinali. Il poema, come abbiamo visto, fu scritto in un dialetto braj; uno studio indiano di primo piano, secondo Vaudeville, arriva alla conclusione che «la lingua principale dei versi di Kabir è il braj». Dal momento che tutta la letteratura derivata dai Kabir-panth è in un hindi piuttosto moderno, e poiché coloro che sono nella posizione di giudicare nel miglior modo possibile il contenuto dottrinale - vale a dire i competenti discendenti spirituali di Kabir - sono di unanime accordo sul fatto che il libro è autentico; la dottrina moderna dovrebbe quindi considerare con serietà le sue pretese di attendibilità.
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